PRIONI E MEMORIE

Scheda LeFo -.Paolo Manzelli <LRE@UNIFI.IT>

 

In proposito formazione cerebrale della memoria le recenti indagini sui le Proteine Neuronali (Prioni) conducono verso un profondo cambiamento delle concezioni scientifiche che riguardano la memoria e l’ apprendimento ; infatti a partire dagli studi del Morbo della Mucca Pazza e’ stato capito come nel cervello avvenga le riproduzione dei PRIONI indipendentemente dalla sequenza DNA-RNA-Messagero...

 

Siano dunque in presenza della scoperta di un nuovo meccanismo di riproduzione di un agente proteico neuronale il Prione , il quale fabbrica una copia di se stesso, modificando la forma strutturale ma non la sequenza proteica, permettendo di fissare il contenuto delle memorie a breve e lungo termine indipendentemente dalle strategie di espressione genetica le quali si limitano a dar forma alle circonvoluzioni strutturali del cervello.

 

Pertanto i recenti studi , che hanno fatto seguito alle indagini sul "Morbo della Mucca Pazza" a proposito delle relazioni sussistenti tra i sistemi di formazione e degenerazione della Memorie e la auto-riproducibilita dei Prioni Neuronali, pongono nuova luce su tutta la problematica dell' apprendimento comportando la necessita di redefinizione delle conoscenze sulla formazione dei sistemi e strategie di apprendimento intelligente e creativo.

 

Proprio a partire dalle ricerche neurologiche relative al morbo BSE, il Premio Nobel per la Medicina ERIC KANDEL ha iniziato ad aprire una nuova dimensione concettuale, che ha fatto comprendere come l'alterazione dei Prioni conduca a perdita di memoria e a traumi detti encefalopatie. Vedi ad es: http://www.psicologiaoggi.it/index.php?cmd=articolo_vis&id=290 I Prioni infatti sono proteine neuronali capaci di "auto-replicarsi" in maniera indipendente dalle relazioni biologiche delle espressione genetica (DNA/RNA messaggero…) ed inoltre modificandosi strutturalmente in un ambiente plastico e dinamico quale e il cervello, vanno ad alterare le loro funzioni nell’ ambito del metabolismo cerebrale, le quali interagiscono direttamente con la formazione delle memorie.

 

.Si e compreso inoltre come la replicazione dei Prioni che presiedano alla fissazione delle memorie sia "auto-generata",... si pensa infatti ad un sistema di replicazione morfogenetica ottenuta per similitudine ed affinita chimica correlabile a una analogia del tipo "STAMPO" che avviene tra due Pre-esistenti Prioni preliminarmente espressi per via genetica nello sviluppo iniziale del cervello del bambino

 

Tale ipotesi scientifica recentemente acquisita , se definitivamente accertata indica che la Genetica ha solo una parte di iniziale importanza nella formazione cerebrale delle memorie , cio' perche' altri sistemi complessi di regolazione del metabolismo neuronale sono in seguito in grado di "Auto - definirsi" , in modo da rendere unico ciascuno di noi sulla base del proprio vissuto

Infine che i Prioni Neuronali presentino caratteristiche multiformi della propria struttura funzionale proprio in seguito al semplice meccanismo riproduttivo che permette una ampia variabilita' della forma delle molecole prodotte, che di conseguenza diviene capace di fissare la memoria sulla base di un sistema biochimico cerebrale flessibile ed evolutivo senza che l’ apprendimento cerebrale abbia bisogno di ricorrere alla informazione standardizzato dal sistema protetto e controllato geneticamente della espressione proteica.

 

Pertanto se tale sistema di "auto-riproduzione dei prioni neuronali" verra' definitivamente compreso, potremo anche capire come si trasformi la memoria a breve termine in memoria a lungo termine, proprio in funzione dello scambio di informazioni provenienti dal mondo esterno le quali vanno a catalizzare la produzione delle proteine neuronali prioniche, la cui densita di replicazione va ad incidere direttamente nella fissazione dei ricordi dal breve al lungo termine.

 

Il cervello di fatto possiede un altissimo numero di proteine prioniche ( probabilmente ve ne sono centinaia di milioni per ogni millimetro cubo di materia cerebrale) al fine di poter attivare frequentemente la evocazione delle memorie in funzione delle attivita' delle comunicazioni inter-neuronali rimodellando contemporaneamente quella rete di collegamenti nervosi che sono alla base della unicità di ciascuno di noi.