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Angolo dell'Esperto:
C.S.Lewis



Indice

1898-1930: Belfast, Little Lea, The Klins
1930-1935: Sorpreso dalla Gioia
1935-1949: The Inklings
1950-1963: The Last Battle

1898-1930: Belfast, Little Lea, The Klins

Clive Staples Lewis nacque a Belfast il 29 novembre 1898, secondogenito di una famiglia della borghesia protestante della città. I genitori, Flora Hamilton e Albert Lewis, erano molto diversi per temperamento e per origine. Nella sua autobiografia, Lewis ce ne offre una colorita descrizione:

Due ceppi molto diversi avevano contribuito ai nostri natali [...]. I parenti di mio padre erano gallesi purosangue, sentimentali, passionali e retorici, facili all'ira come all'intenerimento; uomini che ridevano e piangevano molto, e possedevano scarso talento per la felicità. Gli Hamilton erano una schiatta più fredda. Dotati di spirito critico ed ironico, possedevano al massimo il dono della felicità: sapevano stanarla con lo stesso fiuto di un viaggiatore consumato che stana su un treno il posto migliore.

La madre, figlia di un pastore protestante, aveva studiato al Queen's College di Belfast dove aveva conseguito il Bachelor of Arts. Amante della logica e dei buoni romanzi, preparò Clive allo studio del latino e del francese e gli comunicò la sua passione per la lettura. Il padre, avvocato, aveva avuto alcune esperienze politiche ed era appassionato di oratoria e retorica. Questi interessi guidavano anche i suoi gusti letterari, facendone un lettore particolare ma di vaste conoscenze. Una delle sue qualità era quella di saper raccontare i suoi immancabili aneddoti con grande maestria, tanto da essere ricordato come "il miglior raconteur che io abbia mai sentito".

Due figure furono fondamentali, oltre a quelle dei genitori, nell'infanzia di Lewis; la prima -- la bambinaia Lizzie Endicott -- dischiuse al piccolo Clive la porta magica delle fiabe e dei miti irlandesi, la seconda -- il fratello Warren -- condivise per tutta la vita l'amore per queste. I racconti favolosi di Lizzie introdussero "Jack" (questo il soprannome scelto da Lewis all'età di quattro anni e col quale fu poi sempre chiamato da Warren e dagli amici) alla conoscenza dei leprechauns e della loro pentola d'oro e a molte altre leggende e storie che lo resero in seguito un lettore entusiasta di James Stephens e del primo Yeats; "Warnie" fu il compagno di giochi, l'alleato "per non dire il complice", l'inseparabile amico ed infine il primo biografo del fratello. Fu ancora Warren il tramite attraverso il quale Lewis ebbe una delle prime esperienze della "gioia" o "Sehnsucht":

Un giorno mio fratello portò nella nostra stanza il coperchio di una scatola di biscotti che aveva ricoperto di muschio e ornato di fiori e ramoscelli per dare l'idea di un giardino o di una foresta giocattolo. Fu la prima cosa bella che abbia mai visto [...]. Mi permise di scoprire la natura: non come fonte di forme e di colori, ma come qualcosa di fresco, di rugiadoso, di giovane, di vitale [...]. Finché vivrò la mia immagine del Paradiso conterrà qualcosa del giardino giocattolo di mio fratello.

Fu il primo incontro con un desiderio "in se stesso desiderabile", con quella nostalgia di un orizzonte ultimo che sarà una costante nella vita dello scrittore.

Tra il 1905 ed il 1910 diverse esperienze marcarono un mutamento radicale nella vita di Lewis. Il trasloco nella nuova casa, a meno di un miglio dall'aperta campagna, era destinato a lasciare un profondo segno nella fantasia e nella sensibilità del giovane Clive Staples. Il nome di questo spazioso cottage -- "Little Lea" -- divenne mitico nella memoria di Warnie e Jack: era una casa da esplorare, con lunghi corridoi, ampie stanze e passaggi misteriosi, una delizia per qualsiasi bambino.

E' di questo periodo la lettura dei romanzi di Beatrix Potter, di quelli di Edith Nesbit e di A Connecticut Yankee in King Arthur's Court di Mark Twain. Quest'ultimo libro fu il primo contatto, anche se indiretto, con la tradizione arturiana, destinata ad avere un grande fascino sul futuro scrittore. Nel maggio del 1905, dopo solo un mese dal trasloco, Warnie fu mandato in Inghilterra presso un istituto dell'Hertfordshire, la Wynyard School. Di colpo ai due fratelli veniva a mancare quel rapporto esclusivo di cui avevano goduto sinora. Forse anche a causa di ciò i libri divennero per Clive una compagnia indispensabile. Continuò la sua educazione a casa con l'aiuto di una governante, Annie Harper, riempiendo il tempo libero con la lettura o scrivendo. All'età di nove anni la sua "produzione letteraria" comprendeva già una discreta quantità di scritti: le storie di Animal-land, qualche "pezzo" autobiografico e i "romanzi" di Boxen.

Senza dubbio l'avvenimento destinato a segnare maggiormente questi anni fu per Lewis la morte della madre, avvenuta il 23 Agosto 1908. Flora Hamilton Lewis era ammalata di cancro ed ebbe una lenta e penosa agonia. Albert Lewis non si riprese mai completamente dalla perdita della moglie. Proprio la sua instabilità contribuì ad allontanare da lui anche i figli. Iniziò infatti a comportarsi in maniera ingiusta e a volte violenta con essi, perdendo la loro stima e facendo a sua volta perdere loro la sicurezza che Flora aveva saputo infondergli. Quando la situazione migliorò era ormai troppo tardi: Clive e Warren avevano ormai stretto un rapporto di affetto e di mutua difesa dal quale egli era escluso.

Il solco tra Lewis e il padre era destinato ad approfondirsi: lo stesso anno della morte della madre "Jack" fu inviato in Inghilterra per studiare a Wynyard, raggiungendo così Warren. Nella sua autobiografia Lewis chiamò questo istituto "Belsen". Il nome non sembra poi essere una esagerazione: il preside della scuola subì un processo per il suo modo brutale di trattare gli allievi e fu in seguito riconosciuto come malato di mente, con la conseguente chiusura della scuola. Clive fu quindi iscritto al Campbell College di Belfast nel 1910, per passare, dopo un solo semestre, alla Cherbourgh House di Malvern e quindi al Malvern College, nel Worcestershire. Durante questi anni e in particolare nel periodo passato a Cherbourgh, Lewis si distaccò via via da una fede di cui non avvertiva più il valore. Affascinato dall'esoterismo, dalla razionalità dei classici, dal vitalismo sensuale, e sempre più insofferente verso una religiosità che "per un semplice sbaglio di tecnica spirituale" egli stesso aveva trasformato in un "pesante fardello" di doveri da compiere, decise di "smettere di essere cristiano". In questi anni iniziò anche a svilupparsi il suo spirito più propriamente "romantico". L'incontro con le illustrazioni di Arthur Rackam, la lettura di spezzoni dei poemi nordici, all'inizio solo in versioni rimaneggiate, significarono il prepotente ritorno di quella sensazione di "gioia", di desiderio di Infinito, provata anni addietro. In seguito, al Malvern College, Lewis conobbe l'umiliazione dell'essere soggetti ai "prefetti" o "Bloods" e le sopraffazioni di questa cerchia esclusiva di studenti "anziani". Nacque da questa esperienza la profonda avversione che dimostrò per tutta la vita per ogni "Inner Ring". Nonostante tutto ciò l'esperienza intellettuale di questo periodo fu per lui fervida: Clive si immerse nella ricerca e nella lettura di qualsiasi testo sulla mitologia nordica, scorrendo avidamente le pagine dell'Edda e del Sigfried. Proprio questa passione fu il tramite per la nascita della grande e duratura amicizia con Arthur Greeves: seppure vicini di casa, i due non avevano mai avuto rapporti stretti fino all'aprile del 1914, quando scoprirono con sorpresa non solo di condividere gli stessi interessi letterari, ma di percepire entrambi la medesima sensazione di "gioia" nel leggere saghe e miti dell'antico Nord.

Nello stesso anno Clive lasciò l'odiato Malvern College per recarsi nel Surrey a studiare presso un istitutore privato, William Thompson Kirkpatrick. "Kirk" era stato maestro di Albert Lewis ed aveva più recentemente aiutato Warren a prepararsi per l'accademia militare. Era dunque la volta di Clive, impegnato nello studio per l'ammissione ad Oxford con una borsa di studio. Ma il "Grande Knock" era in realtà molto diverso da come il padre e il fratello l'avevano descritto, un paternalistico, sentimentale professore in pensione:

se mai un uomo rasentò la pura entità logica, quest'uomo era Kirk. Se fosse nato qualche anno dopo, sarebbe stato un positivista logico. L'idea che un uomo potesse servirsi dei suoi organi vocali diversamente che per comunicare o per scoprire la verità era per lui semplicemente assurda.

Questa qualità non dispiacque però a Lewis che, in quegli anni, poteva interessarsi solo a due tipi di discorso: "il quasi puramente fantastico e il quasi puramente razionale". La terribile dialettica di Kirk ebbe due effetti: se da un lato consolidò la posizione ateistica del giovane, diversi anni dopo, il rigore e la serietà intellettuale appresa avrebbero avuto una parte fondamentale non solo nella conversione di Lewis, ma anche sul suo giudizio circa i tempi moderni. Sarebbe difficile citare qui l'impressionante mole di letture di questo periodo che vanno da Morris a Beowulf, da Milton a Sir Gawain and the Green Knight, da Sidney alla Chanson de Roland, oltre ad una vasta selezione dei classici. L'esperienza letteraria più significativa fu, comunque, l'incontro con il "Faire Romance" di George MacDonald, Phantastes. Fu un re-incontro con il sentimento della "gioia", uno sguardo da vicino alle reali radici del desiderio, affrontato dall'autore scozzese in termini cristiani. Trent'anni dopo Lewis scrisse di MacDonald: "non ho mai negato il fatto che lo considero il mio maestro; di fatto mi chiedo se ho mai scritto un libro in cui non abbia citato dalle sue opere".

Nell'inverno del 1916 Lewis sostenne l'esame per la borsa di studio all'University College di Oxford e ottenne un risultato positivo. Dovendo però sostenere ora anche l'esame di ammissione formale all'ateneo oxoniense, che comprendeva anche qualche elemento di matematica, Clive ricorse nuovamente a Kirkpatrick per un consistente ripasso di algebra. In queste settimane estese i propri studi all'italiano e al tedesco e iniziò a scrivere i primi versi di quello che, dieci anni più tardi, sarebbe stato Dymer. L'esito dell'esame non fu brillante ma l'arruolamento volontario di Lewis fece sì che fosse ammesso come studente, per poter poi passare all'esercito negli Officers' Training Corps. La sua permanenza al fronte durò dal 29 novembre 1917 fino all'aprile del 1918, quando fu ferito da una granata presso Lilla. E' di questo periodo la lettura di Chesterton; fu un episodio importante come lo era stato l'incontro con MacDonald:

nel leggere Chesterton come nel leggere MacDonald non sapevo a cosa andassi incontro. Un giovanotto che desidera rimanere un perfetto ateo non può andare troppo per il sottile nelle sue letture. Ci sono trabocchetti sparsi dappertutto: "Bibbie lasciate aperte, milioni di sorprese", come dice Herbert "reti sottili e stratagemmi". Dio è, se così possiamo dire, pochissimo scrupoloso.

Il ritorno dalla guerra segnò l'inizio della lunga e discussa convivenza di Lewis con una donna di mezz'età, Janie King Moore. Madre di Paddy, amico e commilitone di Clive, Janie fu vicina a Lewis nel periodo della convalescenza a Londra e poi a Clifton, per raggiungerlo definitivamente al suo ritorno ad Oxford dopo la morte del figlio. La ragione "ufficiale" di questa scelta fu una promessa che, durante i mesi in trincea, Paddy e Jack si erano impegnati a rispettare: in caso di morte di uno dei due il sopravvissuto avrebbe avuto cura della famiglia del defunto. Sulla natura esatta del rapporto tra Lewis e Mrs. Moore i biografi hanno dibattuto a lungo, ma i documenti disponibili non sono comunque sufficienti a convalidare pienamente una singola ipotesi. Forse la teoria più consona alla personalità di Lewis è quella esposta da Walter Hooper e Roger L. Green: al di là della ragione iniziale del suo legame con Janie Moore questo "sembra essersi tramutato ben presto in una sorta di sostituzione della figura materna, e per molti aspetti anche di quella paterna".

Nel 1919 fu pubblicato Spirits in Bondage, opera prima di Lewis, che decise di firmarla con lo pseudonimo di Clive Hamilton, sostituendo al cognome paterno quello della madre. La raccolta di poesie ebbe una tiepida accoglienza e il giovane artista ne fu contrariato al punto di smettere di scrivere brevi componimenti per tornare invece al suo primo amore letterario, quello per i lunghi narrative poems ed in particolare al suo precedente progetto, Dymer.

L'idea di una carriera universitaria, meditata da Lewis fin da prima del conseguimento della Laurea, si rivelò però di difficile realizzazione, almeno per quanto riguardava l'insegnamento di filosofia. Nel 1922, avendo conseguito il Bachelor of Arts, si iscrisse alla facoltà di Inglese; il 16 giugno dell'anno successivo riceveva i "First Class Honours in the Honour School of English Language and Literature". Durante questo anno Lewis ebbe occasione di rileggere i principali testi dell'Old e Middle English e le opere di Donne e Milton. L'interesse per la letteratura permise inoltre di stringere nuove amicizie come quella con Nevill Coghill e Owen Barfield, che avrebbero avuto un ruolo determinante nella sua conversione.

Nel 1924, dopo un incarico come docente temporaneo presso l'University College, ottenne il ruolo di Tutor of English al Magdalene College di Oxford, dove rimase fino al 1954. Qui avvenne l'incontro con J.R.R. Tolkien il quale, come leggiamo in Surprised by Joy, era destinato a modificare radicalmente diversi vecchi pregiudizi di Lewis:

Alla mia venuta in questo mondo mi avevano (tacitamente) avvertito di non fidarmi mai di un papista, e (apertamente) al mio arrivo nella facoltà di inglese di non fidarmi mai di un filologo. Tolkien era l'uno e l'altro.

Ma l'iniziale antipatia lasciò ben presto posto ad una sincera ammirazione: l'anno successivo i due passavano già diverso tempo assieme discorrendo di Asgard e dei miti nordici.

Nel luglio 1926 Dymer fu pubblicato. Nonostante il parere favorevole della critica, si rivelò però un fallimento economico per l'editore. Questo secondo insuccesso decretò la fine di "Clive Hamilton": dopo l'abbozzo di un successivo poema di stile epico, Lewis abbandonò anche il genere dei narrative poems.

Intorno al 1928, mentre apparivano diverse sue recensioni per l'Oxford Magazine, Lewis iniziò a progettare uno studio dell'allegoria dal Medioevo al Rinascimento, la prima idea per The Allegory of Love. Due anni più tardi i Lewis-Moore si trasferirono in una nuova casa. "The Klins" era sufficientemente grande per ospitare, oltre ai due fratelli, Mrs. Moore e la figlia Maureen e, soprattutto negli anni a venire, alcuni ospiti: qui avrebbero alloggiato Owen Barfield, "Hugo" Dyson, e i futuri biografi di Lewis (Hooper, Green e Sayer).

1930-1935: Sorpreso dalla Gioia

L'acquisto della nuova casa coincise con la fine della lotta contro la "tentazione" della fede. Tra il 1918 e il 1924, la lettura di Chesterton e MacDonald, la pluriennale amicizia con Greeves, l'incontro con Barfield, avevano portato Lewis a distaccarsi sempre più dalle convinzioni materialistiche della sua adolescenza; già all'epoca della laurea in inglese, l'esistenza di uno "spirito universale" e la necessità di una sorta di etica idealista erano pienamente accettate. Ma la rassicurante idea di un quid sostanzialmente alieno all'uomo era destinata a infrangersi dopo solo due anni. Uno degli episodi intellettuali più importanti di questo periodo fu infatti lo studio della "teoria della contemplazione" di Samuel Alexander; attraverso questa Lewis intuì che "la sua ricerca della "Gioia" era un tentativo inconscio di "contemplare" l'oggetto che richiamava quella sensazione" o, come leggiamo in Surprised by Joy, che il reale significato del sentimento da lui denominato "gioia" quello di "additarmi qualcosa di diverso ed esterno". La conversione al teismo, giunse nel 1929, quando, come racconta l'autore:

Durante il Trinity Term [...] mi arresi, ammisi che Dio era Dio e mi inginocchiai per pregare: fui forse, quella sera, il convertito più disperato e riluttante d'Inghilterra.

Il passaggio da questa religiosità -- sentita ma ancora indefinita -- al Cristianesimo fu favorito oltre che dall'amicizia con Barfield, dal rapporto con Tolkien e Dyson. Fu nel settembre del 1931 che Lewis rimase profondamente colpito da una lunga discussione notturna con questi ultimi. Si parlò della pretesa storica della religione cristiana, annuncio di un mito divenuto fatto o, meglio, di una Parola diventata carne. Il Cristianesimo si rivelava in fondo essere l'unico referente adeguato dei miti pagani e delle intuizioni degli antichi. Il Cristianesimo, ancora, appariva sempre più, come ebbe a scrivere più tardi Lewis, non come una religione in senso stretto, né come una filosofia ma come "il riassunto e l'attulizzazione" di tutto ciò. Nell'ottobre del 1931 scrisse a Greeves:

Sono appena passato dal credere in Dio al credere definitivamente in Cristo [...]. La mia lunga chiacchierata con Dyson e Tolkien ha certamente a che fare con questo.

Per uno strano caso Warren, allora a Shanghai, si era avvicinato alla religione cristiana proprio in questi mesi.

Del periodo successivo alla conversione sono due abbozzi di un'autobiografia che avrebbero costituito la base per Surprised by Joy. E' invece del 1932, dopo la definitiva adesione alla High Church anglicana, la prima redazione di The Pilgrim's Regress (la sorta di "continuazione" lewisiana del noto The Pilgrim's Progress di John Bunyan) che vide la luce nel maggio 1933. Nel 1935 Lewis propose alla Oxford University Press un manoscritto dal titolo "The Allegorical love poem" -- il futuro The Allegory of Love, pubblicato nel 1936 --, che rappresenta il risultato degli studi iniziati fin dal 1928. Nel febbraio, dopo la lettura di The Place of the Lion di Charles Williams, decise di scrivere all'autore del libro per esprimergli la propria ammirazione e fissare con lui un incontro. Per una fortunata coincidenza Williams aveva appena terminato di leggere il manoscritto di Lewis per conto della Oxford Press. Williams diventò presto uno dei suoi amici più affezionati e, al suo trasferimento ad Oxford, un membro permanente dell'informale club letterario appena aggregatosi attorno a Lewis.

1935-1949: The Inklings

Tolkien e Lewis parteciparono verso la metà degli anni Trenta alle riunioni di un circolo letterario fondato da un giovane studente di Oxford, chiamato "The Inklings". Il nome scherzoso suggeriva l'idea di un circolo di "imbrattacarte" e voleva probabilmente essere una versione moderna dello "Scriblerus Club" di Pope, Swift, Gay, Arbuthnot e Parnell. La procedura delle riunioni era semplice: a turno i membri leggevano una propria composizione inedita, cui seguiva immediatamente il dibattito. Successivamente, come ricorda Tolkien

il club si spense presto, ma C.S.L. ed io continuammo lo stesso. Il nome passò allora all'indeterminato e informale circolo di amici che si radunava attorno a C.S.L. e si riuniva nelle sue stanze al Magdalen.

Già nel 1939 gli Inklings comprendevano, oltre a C.S. Lewis e Tolkien, Nevill Coghill, Owen Barfield, Warren Lewis, "Hugo" Dyson, Adam Fox, Huphrey Havard e Charles Williams. Il punto focale e l'anima del gruppo fu sempre Lewis, che apriva le sedute invitando gli amici a leggere le loro recenti composizioni e avviava il dibattito seguente. Fu così che durante le riunioni del giovedì sera furono letti a voce alta, capitolo per capitolo, The Hobbit e The Lord of the Rings di Tolkien, All Hallows' Eve di Williams ed altri "works in progress" degli stessi autori. Per parte sua Lewis presentò, tra gli altri, Out of the Silent Planet e The Screwtape Letters.

L'attività creativa di Lewis in questi anni fu straordinaria: nel periodo tra il 1939 e la fine della guerra furono pubblicati i romanzi fantascientifici della Space trilogy (Out of the Silent Planet, 1938; Perelandra, 1943; That Hideous Strength, 1945), un saggio sul problema educativo con speciale attenzione alla realtà universitaria, The Abolition of Man (1943), diversi studi accademici tra i quali A Preface to Paradise Lost (1942), scritti teologici come The Problem of Pain (1940), Miracles (terminato nel 1945 ma pubblicato solo nel 1947) e Transpositions and Other Addresses (1949), oltre a The Screwtape Letters (1941), lettere di un esperto diavolo ad un giovane apprendista-tentatore, e a The Great Divorce (1945), un "sogno" o "visione" dell'Inferno e del Paradiso. Nella primavera del 1949 Lewis lesse a Tolkien le prime pagine di un nuovo libro che stava scrivendo, un romanzo sulla storia di alcuni bambini evacuati da Londra a causa dei bombardamenti, sicuramente prima stesura di The Lion, the Witch and the Wardrobe, il primo romanzo della serie delle Chronicles of Narnia.

La guerra spinse Lewis a partecipare attivamente, attraverso la propria attività intellettuale -- e non solo attraverso questa -- al sostegno del proprio paese. Più che di nazionalismo si può certamente parlare di una preoccupazione più vasta, come ha giustamente rilevato G. Sayer:

Col procedere della guerra, Jack sentiva sempre di più di vivere in un territorio occupato. Per lui il nemico non era, comunque, solo Hitler o i tedeschi, ma era rappresentato da tutte quelle forze aspramente anticristiane che minacciavano di distruggere l'Europa che conosceva e amava.

Nonostante l'intensa attività letteraria, Lewis trovò il tempo di tenere alcune conferenze di tema religioso in diverse basi della Royal Air Force e di condurre tre serie di conversazioni radiofoniche, raccolte rispettivamente nei volumi Broadcast Talks (1942) Christian Behaviour (1943), Beyond Personality (1944) e successivamente riuniti in Mere Christianity (1952).

E' significativo rilevare come sia nelle opere narrative -- in particolare in Perelandra e That Hideous Strenght -- sia nella saggistica di questo periodo Lewis sembri costantemente ribadire l'urgenza di guardare all'essenza del cristianesimo non come insieme di "valori", ma come realtà inscindibile dalla concreta presenza di Cristo nella Chiesa. Come viene ben sottolineato in Mere Christianity (libro II, "What Christians believe", cap. 5), la "vita nuova" raggiunge gli uomini attraverso il battesimo e "quell'azione misteriosa che le diverse denominazioni cristiane chiamano in vari modi: -- la Santa Comunione, la Messa, la Cena del Signore".

Charles Williams morì nel 1945, non molto tempo dopo Tolkien smise di leggere agli Inklings, vista l'impossibilità di terminarli in tempo, i nuovi capitoli di The Lord of the Rings. Quando, nel 1949, anche Lewis -- vista l'incomprensione profonda con Tolkien a questo riguardo -- optò per il silenzio riguardo a The Lion, the Witch and the Wardrobe, il testo cui stava dedicando maggiore attenzione, la fine del gruppo fu questione di pochi mesi.

1950-1963: The Last Battle

Mrs. Moore dovette essere ricoverata durante l'estate del 1950 in una casa di cura, dove morì l'anno successivo. Per ammissione dello stesso Lewis, la vita ai Klins divenne "più tranquilla" L'affermazione non era sicuramente intesa in senso cinico: nonostante l'importante ruolo che "Minto" aveva svolto nei primi anni di convivenza, la sua presenza ad Oxford aveva spesso comportato per Lewis una serie di incombenze domestiche, di piccoli abusi e di continue interruzioni alle quali lo scrittore aveva sempre reagito con pazienza affettuosa. Ad ogni modo la nuova quiete permise di trovare l'atmosfera adatta per poter lavorare alla serie delle Chronicles of Narnia, completate (con The Last Battle) entro il 1955.

Lo stato di docente ordinario, raggiunto nel 1954 con l'accettazione della cattedra di Letteratura Inglese al Magdalene (curiosa coincidenza l'omonimia con il college di Oxford) di Cambridge, lasciò a Lewis molto più tempo libero; sciolto dalle varie incombenze di tutoring, poté dedicarsi allo scrivere e alla ricerca. Gran parte del terzo volume della Oxford History of English Literature fu redatta in questo periodo, come di questi anni furono le lezioni che formarono la base di Studies in Words (1960), un prezioso saggio storico-lessicale sull'evoluzione semantica di alcune parole come "world", "sense", "wit" ed altre. Surprised by Joy, autobiografia dai primi anni fino alla conversione, uscì nel 1955. Il caso volle che, quasi un anno dopo la pubblicazione del libro, Lewis si sposasse con una americana di nome Joy Davidman.

Poetessa trentasettenne, Helen Joy Davidman-Gresham si era recentemente convertita, assieme al marito, al Cristianesimo anche per merito dei libri di Lewis. Un periodo di difficoltà coniugale aveva suggerito alla donna, nel 1953, di intraprendere un viaggio in Inghilterra per verificare, attraverso una prolungata assenza, la stabilità del proprio matrimonio; questo si rivelò di fatto un fallimento: Joy si innamorò dell'autore inglese (che da principio la sfuggì in ogni modo), mentre il marito aveva nel frattempo cercato consolazione altrove.

Il divorzio fu concesso lo stesso anno e Joy si trasferì in Inghilterra con i suoi due figli. Le visite ai Klins si fecero assidue e il rapporto con Lewis si incrementò al punto da avere un notevole influsso sul nuovo libro, Till We Have Faces, scritto durante il 1955 e pubblicato nel 1956. In questa riscrittura del mito di Amore e Psiche, molte caratteristiche della personalità della Davidman sono riscontrabili nel personaggio di Orual, sorella maggiore di Psiche. Till We Have Faces fu un insuccesso economico quasi paragonabile a Dymer, forse a causa della sua diversità di stile da tutto ciò che Lewis aveva scritto finora; nonostante questo fu considerato dall'autore come una delle sue migliori opere insieme a Perelandra.

Nel 1956 fu celebrato, con rito civile, il matrimonio tra Lewis e Joy Davidman, unico espediente per permettere a quest'ultima la permanenza nel Regno Unito. Le autorità locali le avevano infatti negato inspiegabilmente il rinnovo del permesso di soggiorno; con due figli che frequentavano la scuola e con poche prospettive nella madrepatria, la scelta parve obbligata. In questo periodo Joy si rivelò ancora fonte di ispirazione per Reflection on the Psalms (1958) e per l'elaborazione delle idee che avrebbero portato a The Four Loves, studio sull'affetto, l'amicizia, l'eros e la Carità (1960). Pochi mesi più tardi Joy fu colpita da quella che sembrava una forma di reumatite. L'anno successivo, all'acuirsi dei forti dolori alla schiena ed al petto, si sottopose a nuovi esami che rivelarono la presenza di un tumore osseo esteso a più parti dello scheletro. Il 21 marzo 1957 fu celebrato il matrimonio religioso, mentre Joy sembrava essere in punto di morte. Ma in giugno accadde ciò che parve un miracolo: il male recedette. Ad agosto Joy e Clive poterono recarsi in Irlanda per le vacanze. Nell'ottobre 1959 il sogno finì: dopo un viaggio in Grecia vi fu una ripresa definitiva della malattia, che condusse Joy Davidman alla morte nel luglio del 1960. Il racconto dell'esperienza dell'agonia della moglie e dei momenti successivi alla sua morte fu affidato alle pagine di A Grief Observed, pubblicato nel 1960 con lo pseudonimo di "N.W.Clerk".

Dopo la scomparsa di Joy, Lewis cercò sollievo nel lavoro iniziando attivamente la redazione di An Experiment in Criticism, che vide la luce nell'anno successivo. Nel 1962 iniziarono a manifestarsi i primi problemi ai reni e al cuore. Ma le energie dello scrittore non erano ancora esauste; entro il 1963 The Discarded Image, l'importante raccolta di lezioni e conferenze sulla letteratura medievale e rinascimentale tenute anni addietro, era pronto per la stampa, ma non fu pubblicato. Un altra raccolta di lezioni, sermoni e saggi, They Asked for a Paper, era già stata pubblicata nel 1962. Durante la seconda metà di questo anno, Lewis riprese a scrivere un libro abbandonato nel 1954: Letters to Malcom, Chiefly on Prayer, finito poco prima della morte. Nel giugno 1963 fu ricoverato in seguito a un attacco cardiaco. Ripresosi, poté tornare ai Klins, assistito costantemente da un infermiere e da Walter Hooper, divenuto suo segretario personale da qualche mese. Lewis continuò a ricevere gli amici a casa, a sbrigare la corrispondenza e a lavorare alla correzione di The Discarded Image (pub. 1964) fino all'ultimo. Morì il 22 novembre 1963, una settimana prima del suo sessantacinquesimo compleanno, un "grand'uomo, del quale i necrologi hanno scalfito solo la superficie".

 

Tratto dal lavoro del prof. Carlo Bajetta
Università Cattolica S.C. Milano

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