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Porta Pietra

e la strada di Recentino

Porta Pietra

 

Da oltre una decina di anni la strada di porta Pietra è stata chiusa ed inagibile anche per i pedoni. Questa strada è stata per molto tempo la principale via di comunicazione dei contadini narnesi che venivano da Guadamello, da San Liberato e Taizzano  dalla piana di Nera Montoro. Per mezzo di questa strada con i loro carretti portavano frutta verdura cereali ed altri prodotti dei campi.

Durante il grand Tour era una strada privilegiata per accedere all’albergo dell’Angelo dove molti viaggiatori risiedevano come testimoniano vari libri in lingua inglese e francese del 1800 e 1900. Ora grazie a dei fondi del Gal la porta e la strada potranno essere resi di nuovo agibili.

Nel 2010 per le giornate di puliamo il mondo l’associazione Vivinarni, 

 ha ripulito la porta da rovi e vecchie strutture ed a portato all’attenzione degli enti preposti la valorizzazione di tale antico percorso. 

Questo un testo scritto per tale occasione.

 

Pulizia di porta Pietra

Porta Pietra è una porta medioevale che si affaccia sulla gola del fiume Nera, la sua caratteristica è quella di mimetizzarmi con la roccia.

Presenta un magnifico arco a tutto sesto molto ampio che contrasta con i pilastri tozzi e robusti. Le  pietre sono piccole e tagliate accuratamente. Attualmente è coperto di vegetazione e rischia di peggiorare le sue condizioni statiche.

Per molti anni è stato un importante accesso per raggiungere facilmente il fiume Nera all’altezza di Recentino.

Ricordo che mio Nonno vissuto tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 mi raccontava  che lui tutti i giorni andava a piedi per quella strada che portava da Porta Pietra a Recentino,   per andare poi a lavorare negli stabilimenti chimici di Nera Montoro . Dai suoi racconti ricordo che dopo avermi parlato delle sue avventura  nella prima guerra mondiale del 1915-1918, dove aveva fatto il cuoco negli altipiani di Asiago , mi parlava con soddisfazione del suo lavoro faticoso e delle passeggiate giornaliere che doveva fare sia all’andata che poi al ritorno in salita con ogni tempo dopo avere fatto dalle 10 alle 12 ore di lavoro. Questo accadeva intorno agli anni 1930 dove quel sentiero era molto  battuto e poteva anche essere fatto in  bicicletta , cosa che mi raccontava mio nonno per lui era un lusso che si potette permettere solo dopo molti anni di lavoro .

Un’altra persona che mi parlato di porta pietra è il signor Guido Angeli che mi raccontò la storia della “ Grotta del Miracolo” una delle grotte che si trova a metà strada nella zona di attraversamento di vari ruscelli che scendono dalla montagna.

Si narra che un cavaliere che allora percorreva tale strada , sorpreso dalla pioggia si era riparato con il suo cavallo all’interno di questa grotta . Ad un certo punto infuriava il temporale ed il cavallo era molto irrequieto e mordeva la briglia per uscire , il cavaliere tentava di calmarlo , ma ad un certo punto il cavallo lo trascinò fuori dalla grotta . Mentre il cavaliere imprecava per essere stato trascinato fuori in mezzo alla pioggia , all’improvviso la grotta franò e sommerse tutto . Il cavaliere tornato miracolosamente in città raccontò il fatto ai narnesi che si radunarono in chiesa pregando San Giovenale parlando della “ Grotta del Miracolo”.

 

Traendo informazioni dalla relazione “Il tracciato "nascosto" della Via Flaminia a Narni: un'ipotesi suggestiva” di Elio Mirimao .Si ipotizzano addirittura origini che legano il tracciato della via Flaminia degli antichi romani , al percorso che stiamo analizzando. Questo è il brano in oggetto:

Continuando nella ricerca, mentre ero intento ad osservare una carta planimetrica della zona, ho notato che in prossimità della Grotta di Orlando esisteva una strada indicata come Strada Vicinale di Costa Romana. Questa strada che presumibilmente partiva più a monte, verso Testaccio, scendeva lungo il fianco destro del Fosso di Recentino fino a congiungersi con un'altra strada. Adesso avevo capito! A questo punto è stato come se si fosse accesa una luce in una stanza buia: forse avevo scoperto il bandolo della matassa. Quella via che ora esiste solo sulle mappe (perché è stata completamente ingoiata dalla vegetazione) e di cui ignoravo l'esistenza, era certamente il tassello che mi mancava. In quel momento, mettendo in relazione alcune considerazioni logiche e intuitive, avevo la conferma alle mie ipotesi: Narnia inizialmente non era sul percorso della Flaminia, ma poteva essere raggiunta soltanto dalla strada che conduce a Porta Pietra e che ora si chiama Strada Comunale di Recentino. Prende questo nome perché parte dalla località prossima all'omonimo fosso, nel punto dove ancora oggi esiste una Madonnina restaurata in tempi recenti, ed è proprio vicino a quel punto che si unisce alla Strada Vicinale di Costa Romana. Questa scoperta mi consentiva di trovare una collocazione logica ad un altro elemento a mia disposizione: a poca distanza da qui proseguendo verso Stifone lungo il lato sinistro del fiume Nera, si trova un ponte dalle origini molto antiche. Si potrebbe pensare ad un ponticello di poca importanza però, se ci si sofferma ad osservarlo con attenzione, ci si rende conto che non è così e che la realizzazione di quel ponte deve aver costituito, per quei tempi, una notevole difficoltà. Ancora oggi è chiaramente visibile la sua struttura. Stiamo parlando del ponte di Lecinetto .

 

Sempre da un punto di vista storico il testo su Narni  nel libro realizzato dalla cassa di risparmio di Narni nel 1973

Autori :MARIO BIGOTTI - GUIDO MANSUELLI - ADRIANO PRANDI edito da CARLO BESTETTI 1973. Si riporta che da porta Pietra nel 1527 i Lanzichenecchi entrarono a Narni essendo tale opera non eccessivamente difesa , e con le nuove artiglierie , facilmente attaccabile.

 

Il Martinori nella sua Cronistoria Narnese, pag. 393 e successive, parla di questo fatto in questo modo:

il giorno 10 Luglio 1527 , 20 e più mila uomini lasciarono Roma e si diedero per la Flaminia alla volta di Narni. In quattro giorni di marcia giunsero sotto la città, e per la via Funara (quella che passa sotto le rupi, nella gola del Nera, prima di giungere al ponte rotto di Augusto) , si accamparono a circa un miglio dal ponte medioevale, nella località che ora viene oggi porta il nome di fondo dei Borboni. Il Brusoni dice che questo fondo si trova sotto le ripe di S. Giacomo degli Schioppi, chiesa sopra a Stifone dalla parte di Montoro, tale luogo porta il nome di Foiano o Forano……..

Senza por tempo in mezzo i narnesi, dato piglio alle armi , assalirono senz’altro rigorosamente quella parte degli imperiali , che erano accampati presso il Castel del Monte ( Oggi Montoro Vecchio distrutto dai Borboni nel 1527 resta in piedi soltanto una chiesetta chiamata Madonna del Monte). Uccidendone circa cinquecento e  portarono via trionfalmente sette pezzi di artiglieria, che per difficoltà di riportarli in città , furono gettati nel fiume………

Il giorno 17 Luglio… schieratosi sotto le mura di Narni e disposta l’artiglieria grossa, cominciarono a batterla e a far breccia dalla parte del borgo di Codaleva presso la porta della Fiera.

I narnesi opposero resistenza ……………..ma aggirata la città dalla porte di porta Pietra , e presa tra due fuochi , i prodi difensori furono sopraffatti…….

 

Giovanni Eroli nella miscellanea Narnese nel capitolo il Sacco dei Borboni a pag.17, riporta questo fatto:

“Ma quantunque i Narnesi pugnassero con valore e coraggio, pure fu indarno cozzare contro la potenza dell’inimico e del fato, che avea per loro segnato funesto e terribile cotal giorno. I borboni, vinta finalmente ogni resistenza, superati e scavalcati i muri, e rotta porta Pietra, sboccarono a furia, e come impetuoso torrente, dentro la città, riempiendola di tumulto , terrore e morte”.     

 

 

Nella pubblicazione di Giuseppe Collosi  “ Le porte di Narni” presso la biblioteca comunale (pag. 22 e 23), SEZ LOC MISC 1 COL 6

            Le Porte di Narni Romana e Medioevale

            Narni, O. Valenti, 1941 - 25 p.  ill.  25 cm.

            [N. ingr. 12184]

Fulvio Cardoli nel 1566 parlando di porta Pietra dice:    “Altera ultra templum S. Joanni Baptistae infraque viam Flaminiam , quam Petream vocant”

Nel medioevo pertanto nelle sue vicinanze sorgeva la chiesa di S. Giovanni Decollato ( attuale cinema Vittoria) e l’ospedale dei Pellegrini, che molto probabilmente doveva occupare il posto dell’albergo dell’Angelo (attuale sede delle poste).

Sia la chiesa che l’Ospedale furono soppressi nel 1739 quando fu istituito a Narni da Mons. Caracciolo, l’Ospedale della Beata Lucia dei Proietti e tutti i loro beni, mobili e stabili furono uniti e applicati in benefizio del nuovo Ospedale.

Da questa porta si partiva la strada. Tuttora esistente , che andava al fossato di Recentino (lib I cap 260) Usque ad castrum Gaitamelli (Guadamello ) (lib II cap 77). Essa è tristamente celebre nella storia di Narni perché fu la porta che nel 1527 le truppe del Principe di Orange, aiutate dai ternani, per prima forzarono, sboccando subito in città che misero a ferro e fuoco (vedi foto).

Altre citazioni  Ceroni Gelindo  e Collosi Giuseppe 1924   in  [3] c. - SEZ LOC F CER 5      Le Porte urbiche di Narni, in: “Latina Gens”, anno IX, N. 1 - 2         

 

 

 

Da altri approfondimenti fatti con gli amici e soci della Associazione Vivinarni , si nono aggiunte altre informazioni . Ad esempi molti ricordano che negli anni 40 del 1900 , molti di loro bambini , andavano al sole nel periodo invernale , proprio nei pressi di porta pietra, essendo questa riparata dal vento e ben esposta al sole, oltre che un luogo verde e senza tanti rumori del traffico automobilistico.

Altri ricordano le passeggiate didattiche fatte con le maestre per andare a vedere la centrale di Nera Montoro e poi la nuova Centrale di Narni , fatta in galleria alla fine degli anni 1950 e meta di gite scolastiche , effettuate partendo da Narni proprio da porta Pietra e percorrendo a piedi la strada di Recentino , la maggior parte ricorda che andavano e venivano a piedi , solo i più giovani dicono che al ritorno avevano la fortuna di risalire con il pulman.

Sempre relativamente alle centrali idroelettriche fatte a Stifone dal 1892 in poi , il sentiero che va a porta Pietra fu da sempre utilizzato per far passare i tralicci della corrente, con pali prima di legno , poi di ferro che portavano la corrente elettrica da Stifone fino dentro la città di Narni , con un percorso di circa 4 chilometri.

E’ da ricordare che il sentiero che stiamo esaminando ha una lunghezza di circa un chilometro e mezzo.

Altre persone mi hanno raccontato che anche i ragazzi del seminario di Narni andavano a fare passeggiate lungo tale sentiero ed in particolare Mario Matticari,  ricorda che in un certo punto appena fuori dal sentiero circa a metà strada , c’era un luogo con dei massi di pietra da cui si sentiva salire aria calda , facendo presupporre che al di sotto , ci potessero essere delle grandi cavità, ancora non esplorare.

Questo potrebbe essere un ulteriore motivo di approfondimento per gli speleologi.

 

Bisogna poi considerare che negli anni dal 1900 al 1960 , fare la legna era una necessità primaria, per molte famiglie narnesi , che cercavano i luoghi più vicini per trovare legna da ardere per la casa. Questo serviva sia per cucinare che per scaldarsi , quindi andare a fare “il fascio di legna” sulla strada di porta Pietra era una abitudine di molte famiglie , che in questo modo tenevano anche pulita tutta la parte di collina , che ora è invece coperta di vegetazione di ogni tipo.

Rivedendo le vecchie fotografie si può notare come la valle sotto porta pietra era pulitissima ed vi erano anche molte piante di ulivo coltivate.

 

 Tornando a ricordi più recenti intorno al 1960 ricordo che noi ragazzi di Narni , andavamo a piedi in estate a fare il bagno a Lecinetto , passando proprio da quella strada che allora era ancora molto agevole e transitata. Partivamo presto la mattina in piccoli gruppetti di amici ed in poco tempo arrivavamo fino alla strada della Centrale idroelettrica di Narni , dove sorge la diga, il sentiero esce proprio ,   nel punto esatto dove purtroppo  è accaduto il terribile incidente dove hanno perso la vita tre giovani narnesi . Traversata la strada, passavamo sul ponte che porta alle casette dell’Enel , che erano state fatte appunto per i dipendenti dell’Enel che lavoravano in tale centrale inaugurata nel 1957 . La nostra meta era il piccolo laghetto di Lecinetto , creato affianco all'attuale “pizzeria di Palmira” . Ricordo che i primi tempi era ancora solo una pozza , ma poi  venne fatta una gettata di cemento e si presentava proprio come una piccola piscina , dove noi addirittura rischiavamo di affogare . Questo perché nei punti centrali era abbastanza alto e noi ragazzini non toccavamo , quindi essendo poco abili nel nuoto , spesso capitava di prendersi dei bei spaventi , non sentendo più la terra sotto i piedi.

I piu’ avventurosi dopo essere scesi alla fonte per bere la famosa acqua di Lecinetto , addirittura imbottigliata e mandata in Svizzera ad inizio secolo 1900 , facevano il bagno nel fiume , proprio accanto alla sorgente e qualcuno piu’ spericolato saltava dal ponte nel fiume sottostante.

La parte peggiore veniva poi per risalire a Narni infatti oltre alla stanchezza , era aumentato il caldo e lungo la strada del ritorno bisognava fare attenzione a non incontrare qualche serpente , che per fortuna di solito aveva molta più paura di noi  e che scappava subito , lasciando però in noi una grande paura. La nostra salita si concludeva  dopo aver passato la porta della Pietra , passando per la strada che era accanto alle poste . Questa era molto diversa  da  come si presenta attualmente, infatti era senza scalini e faceva una curva , che solo  dopo la ristrutturazione dell’ufficio postale è stata soppressa per fare posto a due scalinate ed un piccolo piazzale per poter permettere l’accesso ai furgoni postali.

Prima al posto dell’ufficio postale c’era l’albergo Bellavista , che era un luogo di lusso per noi , che ricordo visitai solo una volta, da bambino,  quando vennero a trovarci degli amici di Firenze , che alloggiarono in questo albergo. Nella mia memoria l’albergo risultava un luogo bellissimo , riservato ai ricchi e con panorami stupendi .

Successivamente fino agli inizi degli anni 2000 proprio accanto al sentiero vicino alla porta , molte persone facevano ancora dei piccoli orti , tenendo pulito il sentiero , con le loro passeggiate quotidiane per andare a curare tali piccoli orti.

 

Il ricordo di quella strada , mi è molto caro e l’attuale situazione in cui versa è penosa, la vegetazione impedisce praticamente il passaggio , in modo particolare nella parte iniziale nei pressi di porta pietra , che è ormai invasa da erba e rovi di ogni tipo , faticosamente abbiamo provato a riaprire un piccolo varco tra la sterpaglia , ma l’impresa è ardua . 

Sarebbe opportuno creare delle iniziative che possano rendere fruibile ai cittadini tale percorso, anche semplicemente per valorizzare il verde che abbiamo nei pressi di Narni e per riattivare antiche memorie, da lasciare ai nostri giovani.

 

Giuseppe Fortunati 20 settembre 2010

 

Successivamente pian piano è stato riaperto il sentiero chiuso dai rovi, e sono state effettuate varie passeggiate per valorizzare anche il collegamento con le nuove strutture create per le gole del Nera, e per cui la strada di porta pietra è uno dei punti nevralgici per raggiungere a piedi facilmente da Narni il percorso delle gole del Nera .

 

Porta Pietra informazioni generali.

 

Questa antica porta urbica si trova sul versante ovest della città di Narni, sull’irta rupe che giunge fino alla riva sinistra del fiume Nera .

Il Martinori ipotizza che tale accesso cittadino fosse già esistente al tempo della guerra gotica (535-553 d.C.), interpretando lo scritto di Procopio che descrive Narni munita di due soli accessi, uno verso oriente e l’altro verso occidente, quest’ultimo proprio quello di porta Pietra.

In effetti le notizie più antiche riguardanti porta Pietra ci giungono dagli statuti cittadini del 1371, pubblicati poi nel 17162: nel CCLX capitolo del primo libro, che elenca le vie della città che devono essere sistemate dai cittadini, viene citata anche lavia che da porta Pietra giunge fino al fosso di Recentino; nel secondo libro, al LXXVII capitolo, si delibera che sia sistemata la via tra porta Pietra e Guadamello; per ultimo, nel CXLIII capitolo del terzo libro, si legge che le cose pertinenti alla dogana non devono essere portate fuori dalla città se non per porta Polelli, porta Romana, porta delle Arvolte e porta Pietra.

Il 17 luglio del 1527 Narni subì un pesante attacco da parte delle truppe imperiali di Carlo V, che entrarono in città aprendo un primo varco nella zona di porta Polelli, presso il borgo orientale di Codaleva, per poi sfondare anche ad occidente, presso porta Pietra, mettendo la città tra due fuochi.

Nella seconda metà dello stesso secolo uno storico narnese, il gesuita Fulvio Cardoli, scrive che le porte meridiem conversae sono tre ed esattamente porta Pietra, porta Romana e la porta della Rocca; queste porte sono ben visibili anche nella planimetria di Narni che Piccolpasso da Casteldurante eseguì negl’anni Sessanta del Cinquecento .

Nel Settecento il segretario comunale Bartolomeo Marsigliani, nel suo manoscritto sulla storia della città di Narni, tenta di dare anche una spiegazione relativa al nome di tale porta; secondo l’autore il nome Pietra dovrebbe derivare dal fatto che tale porta sia stata costruita sopra “un Macigno che anche à lato di essa si distende in altura”.

Sempre in questo secolo, durante il papato di Pio VI (1775-1799), iniziano importanti lavori di ristrutturazione riguardanti il tratto urbano della via Flaminia; questa strada, che passava dentro la città da porta Romana fino a piazza del Lacus oggi piazza Garibaldi, dall’attuale Pincio fino sopra Porta Pietra viene spostata all’esterno dell’abitato richiedendo, così, la costruzione di grandi strutture di sostruzione. Nel 1791, a memoria di tali importanti lavori, fu posta una lapide che ancora oggi ci permette di leggere:

ANNO M DCC LXXXX I

HONORI·D·N·PII·VI·PONT·MAX·RESTITVTORIS·FELICIVM·SAECVLORVM

ORDO·ET·POPVLVS·NARNIENSIVM

EX·AVCTORITATE·PHILIPPI·CARANDINI·CARD·PRAEF·SAC·CONSILI·SVMPT·MINVEND

INSTANTIAQVE·FABRICI·SCEBERAS·TESTAFERRATAE·PRAEF·I·D

ITER·IN·CLIVIO·NOVVM·A·PROVIDENTISSIMO·PRINCIPE·DEMONSTRATVM

VIA·VETERI·RELICTA·QVAE·COMMEANTES·PRAERVPTO·DORSO·ASPERA·DETERREBAT

PER·EXCISAS·RVPES·SVSPENSASQVE·ARCVBVS·MOLES·APERIENDVM·CVRAVIT

 

Fu così che tra la vecchia strada di Recentino, che iniziava presso porta Pietra, e le abitazioni poste sul precipizio, si venne a trovare la nuova strada Flaminia sostenuta da imponenti archi. Rimangono due raffigurazioni che ci fanno vedere come era il lato occidentale della città prima di questa modifica stradale: una è la planimetria di Narni del 1708 realizzata da Vincenzo Coronelli , l’altra è la veduta di Hendrik Frans van Lint che ritrae la bella valle che il monte Maggiore di Narni forma con il dirimpettaio monte Corviano o di Santa Croce .

Da un recente studio eseguito da Giulio Faustini in occasione della sua tesi di laurea in Archeologia Medievale, emerge che porta Pietra sia stata costruita nel XIII secolo (Fig. 6) “in concomitanza con la fase di massimo splendore delle istituzioni comunali narnesi”, verificandosi, così, anche un’importante espansione urbana, quando il “cuore pulsante della città diventa ufficialmente la chiesa di San Giovenale, che in questo periodo assume il titolo di cattedrale”.

 

1 cfr. E. MARTINORI, Cronistoria Narnese, Terni 1987, p.33.

2 Per uno studio sugli statuti narnesi si veda L. ANDREANI – L. ERMINI-PANI – E. MENESTÒ (a cura di), Narni e i suoi statuti medievali. Atti del Convegno di studio (Narni, 14-15 maggio 2005), Spoleto, 2007.

 

3 cfr. Statuta illustrissimae civitatis Narniae, I, Narni, 1716, capitolo CCLX, p. 133 ; Statuta illustrissimae civitatis Narniae, II, Narni, 1716, capitolo LXXVII, p. 175 ; Statuta illustrissimae civitatis Narniae, III, Narni, 1716, capitolo CXLVIII, p. 257.

4 G. COLLOSI, Le porte di Narni romana e medievale, Narni 1941, p. 22; E. MARTINORI, Cronistoria Narnese, Terni 1987, p. 395.

5 Si veda G. EROLI, Miscellanea storica narnese, vol. II, Narni 1862, p. 329.

6 Questa ipotesi è scritta su di un foglietto posto a pagina 152 del manoscritto: B. MARSIGLIANI, Discorsi sopra alcuni punti riguardanti la storia di Narni e i suoi uomini illustri scritti e ricorretti da Bartolomeo Marsigliani cittadino e notaro e segretario del comune di Narni vissuto nell’anno 1751, XVIII secolo. Il testo è conservato presso la Biblioteca Comunale di Narni con la collocazione seguente: MS LOC MARS.

7 cfr. E. MARTINORI, Cronistoria Narnese, Terni 1987, pp. 567,568.

 

 

PERCORSO PEDONALE DA PORTA PIETRA ALL’AREA DI RECENTINO

Scopo dell’intervento è quello di ripristinare l’antico sentiero che conduceva a piedi

il viandante, non dotato di altri mezzi di trasporto, dal centro di Narni all’area di Recentino, anche se in epoca medievale percorrendolo si poteva giungere sino a Guadamello, che è una frazione di Narni vicino al confine con il Lazio.

L’intero percorso attraversa la pendice delle “Piagge” narnesi ed ha una lunghezza

di circa 1500 metri e le opere previste sono suddivise in due blocchi riguardanti il primo tratto interno alle mura castellane nel centro urbano di Narni sino a Porta Pietra e l’antico sentiero sino alla centrale idroelettrica di Recentino sulla S.R. Ortana nei pressi della progressiva chilometrica 43+000.

Per quanto riguarda il primo tratto di progetto, molta attenzione è stata posta alla

sistemazione delle opere di contenimento della pendice a monte della Via di Porta Pietra, che è invasa da erbe infestanti e rovi, con lo scopo di rendere effettivamente fruibile il percorso che attualmente è percorso quasi esclusivamente da pochi residenti.

In particolare sfruttando il soddisfacente stato di conservazione della

pavimentazione urbana e un recente restauro di Porta Pietra è stata prevista dapprima una pulizia della pendice sottostante la S.S. 3 Flaminia, a monte della via, con un decespugliamento eseguito a mano che dovrà salvaguardare le eventuali alberature di pregio presenti e un inerbimento di una piccola zona attualmente in abbandono a valle di un fabbricato.

Di seguito, scendendo, si incontra un muretto di contenimento in pietra dell’altezza

media di 1,0 – 1, 5 m e un fabbricato diruto, per i quali è stata prevista la ripulitura e la stuccatura dei giunti di muratura, mentre più a valle, in adiacenza a Porta Pietra, è prevista la costruzione di un nuovo tratto di muro di contenimento a pietra della lunghezza di circa m 12 per un’altezza massima di 2 m.

Detto muro ha lo scopo di contenere il terreno sovrastante che attualmente, specie

in occasione di eventi temporaleschi, invade parzialmente la via pubblica.

Procedendo e attraversando la porta, ha inizio il sentiero, per il quale è stata

prevista una ripulitura dalle erba infestanti e dai rovi su due fasce della larghezza di m 1,5su entrambi i lati del percorso.

Il percorso sarà allargato e reso più agevole con l’esecuzione di opere di scavo a

mano, nei tratti maggiormente angusti, e con la posa di misto granulometrico stabilizzato.

Il consolidamento delle zone di compluvio particolarmente scoscese verrà garantito

dalla posa in opera di viminate di sostegno previste in cinque tratti per una complessiva lunghezza di 200 ml e dall’esecuzione di una palificata di sostegno per m 30.

Il progetto prevede inoltre la pulizia di una fascia fronteggiante gli archi di sostegno

della strada Flaminia realizzati per il volere di Papa Pio VI nella seconda metà del ‘700 oggi completamente nascosti dalla vegetazione.

Infine il progetto prevede la fornitura di una carrozzina a ruota unica da fuori strada

che consentirà l’accesso al sentiero anche a soggetti con disabilità motorie; inoltre sarà prodotto una mappa tattile per poter “descrivere” il percorso e le attrattive del sentiero anche agli ipovedenti. La mappa sarà dotata di Qr Code.

 lavori  in corso

 


 lavori  in corso

 inaugurazione  18-11-2018

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inaugurazione  18-11-2018

Vedere anche le porte di Narni

 

 


 

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