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Narnia, la "terra del fiume" "Nahar". Approfondimenti e curiosità

La valle del fiume Nera in Umbria si chiama Valnerina ed ha vari toponimi riferiti al fiume, come Santa Anatolia di Narco , in onore appunto dai popoli del fiume i Naharki , ma la stessa città di Terni si chiamava Interamna Nahar, resta però Narnia,  con il suo fiume Nera la città che meglio identifica la terra del fiume e la città sul fiume, "Nahar" la terra di Naharnia.

Quanto segue sono appunti sparsi tratti da internet e da testi consultati alla ricerca della terra di Narnia.

Nahar fiume

È il nome antico del fiume Nilo in Egitto

http://wikipedia.qwika.it/en2it/Brook_of_Egypt

 

Casi del nome

  • Il nome compare (As Nachal Mitzrayim) dentro 34:5; 15:4. 47; 1 8:65; 2 24:7 e 27:12.
  • Genesi 15:18 impiegano l'espressione Nahar Mitzrayim per il bordo che è tradotto solitamente preferibilmente come "fiume dell'Egitto", nahar denotando "grande fiume".
  • 47:19; 48:28 si riferiscono semplicemente As Nachal ("fiume").
  • I Chronicles 13:5 si riferiscono As Shichor Mitzrayim ("fiume scuro dell'Egitto") tradotto spesso come "Shihor il ruscello dell'Egitto".
  • 13:3; 23:3 e 2:18 si riferiscono semplicemente As Shichor ("fiume scuro") ha tradotto solitamente dal nome proprio "Shihor".

23:3 identificano Shichor con Ye'or. Ye'or, "il fiume" solitamente tradotto o "Nilo", è usato dentro Genesi 41:1-18; Exodus 1:22. 2:3-5, 4:9. 7:15-25, 8:3-11, 17:5; 29:3-9; 12:5-7; 19:7-8, 23:3-10; 46:7-8 e 10:11. In 8:8. 9:5 che troviamo Ye'or Mitzrayim, "fiume solitamente tradotto dell'Egitto". Prendendo in considerazione 23:3 questi dovrebbero essere considerati come riferimenti supplementari, tuttavia, As Ye'or è riconosciuto come significato Nilo (veda sotto), 23:3 sono ignorati solitamente da coloro che identifica Nachal Mitzrayim con il EL-Arish del wadi. (As ha vissuto in Babylonia, il riferimento dentro 12:5-7 a volte è presupposto per essere un uso del termine ye'or come un fiume di significato di nome comune "(oscurità)" o "scanalatura" anche se si presenta in un prophecy che può essere capito per applicarsi nell'Egitto che suggerisce che anche è un riferimento al Nilo.)

 

Interpretazione tradizionale come il Nilo

 

La comprensione ebrea tradizionale del termine Nachal Mitzrayim è quello che si riferisce al . Questa vista è resa esplicita in , , Targum Neofiti e (dove in tutti i casi il termine è tradotto Nilus) così come nei commenti di e .

Tuttavia il termine Nachal Mitzrayim è usato soltanto quando discutono il bordo del mentre Ye'or è usato tipicamente per la parte principale del Nilo. Ciò suggerisce che ci è effettivamente una certa differenza nel significato. Dal non ha avanzato nel l'interpretazione più probabile del termine è che si riferisce specificamente al delta o Pelusian braccio del Nilo. lo ha identificato esplicitamente con il braccio di Pelusian.

Il nome Nilo (: Neilos) si pensa infine per essere derivato dal Nahal significando "fiume" da quale l'ebreo nachal è derivato.

 

 

Nahar è il nome che i separatisti ceceni hanno scelto per la valuta della Repubblica di Cecenia.

Nel 1994 nel Regno Unito furono stampate banconote con i valori di 1, 3, 5, 10, 50, 100, 500 e 1000 nahar datate 1995.

Questa valuta non è mai entrata in circolazione, e la maggior parte delle banconote erano conservate nella banca centrale di Grozny, che è stata distrutta dalle forze armate russe.

http://it.wikipedia.org/wiki/Nahar

 

 

Quello del "Fiume", in ebraico "nahar", è un simbolo quanto mai ricco e misterioso. Si pensi che la parola nahar possiede la stessa radice della parola "luce" (nehora). Il vero fiume è quindi un "fiume di luce". Nell'universo fisico, questo termine si riferisce alla Via Lattea, la striscia più luminosa del cielo. In Cabalà si dice che l'origine dell'anima è in un luogo molto elevato, nei livelli più interiori della Divinità. Nello scendere per incarnarsi, essa arriva ad un piano molto al di sotto del fiume di luce. Il cammino di ascesa spirituale richiede che tale fiume venga riattraversato, dal basso all'alto. Un tale bagno nella luce e nel fuoco purifica l'anima da ogni scoria rimasta da eventuali esperienze negative avute in basso. Si tratta di una ascesa che viene compiuta durante ogni vera esperienza mistica.

In definitiva, "Oltre il Fiume"significa ricordarsi che la nostra anima ha una radice nobile ed altissima. Significa inoltre essere disposti ad immergersi nella luce, se vogliamo ritrovare tale radice, e trarre da essa il nutrimento indispensabile a soddisfare i nostri più veri bisogni. Qui di seguito trovere una serie di articoli apparsi nei numeri precedenti di "Oltre il Fiume".

http://www.cabala.org/oltreilfiume/oltreilfiume.shtml

 

 

vallo di Nera

 

tribu dei Naharci

 

La Storia

 

• IV-II sec. a.C., i Romani penetrano nel territorio abitato dalle tribù Naharci (il cui etimo è riferibile al fiume Nahar, il Nera), secondo alcuni storici imparentate, dal punto di vista etnico e linguistico, con i Celti.
• IV-VI sec. d.C., testi agiografici parlano di cristiani fuggiti dalla Siria e arrivati in Valnerina dove, vivendo come eremiti, fondano insediamenti anacoretici e bonificano la valle. L'insediamento di Vallo con la chiesa di S. Giovanni dipende dalla pieve di S. Maria di Narco, una delle più antiche della Valnerina.

 

Lingua Indo europea Narni

Narni, centro geografico d'Italia, è situata nel sud della regione Umbria su una collina di 240 m di altezza a controllo dell'ultimo tratto della Valnerina. Caratteristica città umbra con forti connotati medioevali conserva numerose testimonianze storiche e archeologiche.L'area narnese ospitò popolazioni già dal Neolitico, le prime testimonianze storiche invece risalgono al 600 a.C., come disse Livio, menzionando Nequinum (Narni) e i suoi abitanti.Nel 299 a.C. fu conquistata dalle truppe romane che la trasformarono in Colonia Latina, con il nuovo nome di "Narnia", toponimo tratto dal fiume Nahar che scorreva ai suoi piedi, odierno fiume Nera, che in lingua indoeuropea significa proprio fiume.

 

 

 

Bibbia

Guadarono a lui e fiumi sgorgarono Abbiamo tradotto questo versetto in modo diverso da tutta la tradizione cristiana (eccetto Girolamo) e dalla maggioranza dei commentatori ebraici che traducono quasi tutti (ad eccezione di Radaq, Ibn Ezra e Hirsch) guardarono a lui e furono raggianti.
Un'attenta analisi della parola nahar e del suo uso nella Scrittura lascia aperta la possibilità di una traduzione inconsueta ma suggestiva.

Nella Scrittura la parola nahar viene usata come verbo solo sei volte. In Isaia 2,2 e Michea 4,1: Ad esso (il Monte Sion = Gerusalemme) affluiranno le genti; Geremia 31,12: Affluirono verso i beni del Signore; Geremia 51,44: Le nazioni non affluiranno più a lei (Babilonia); Isaia 60,5: Allora guarderai e diventerai come un fiume (di solito tradotto: sarai raggiante), palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te, e infine nel salmo 34,6.

Col significato di fiume la parola nahar appare nella Scrittura ben 112 volte.


Difatti Radaq e Ibn Ezra suggeriscono una traduzione in tal senso: Finché non guardarono Dio furono paralizzati per la paura, ma ora sono pervasi di un nuovo coraggio, e avanzano con l'impeto di un potente fiume. E anche Girolamo traduce: Volgetevi a lui ed affluite. L'esperienza storica ed esistenziale di Israele è stata che, ogni volta che guardarono con fede a Dio, le acque (segno della morte e della purificazione) si misero in movimento.
Basta pensare al passaggio del mar Rosso, al passaggio del fiume Giordano, alle acque sgorgate dalla roccia (1).

(1) Confronta Esodo 17,5-6 e Numeri 20,7-11. Salmi 78,15: Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso. Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e fece scendere giù l'acqua come fiumi. Isaia 48,21: Non soffrono la sete mentre li conduce per deserti; acqua dallla roccia egli fa scaturire per essi; spacca la roccia, sgorgano le acque.

Dice san Paolo in 1Corinzi: ...tutti bevevano la stessa bevanda spirituale. Bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo (2).

(2) 1Cor 10,1.

Ora, nel vangelo di Giovanni c'è un famoso passo dove Gesù cita la Scrittura.
Giovanni 7,37-39: Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva; che crede in me, come dice la Scrittura, fiumi d'acqua viva fluiranno dal suo seno". Questo egli disse, riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui. Infatti, non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.
A quale passo della Scrittura si riferisce Giovanni?
Gli esegeti si richiamano alla liturgia della festa delle "Capanne", ma non si riesce a individuare a quale passo preciso della Scrittura il Vangelo allude.
Torniamo alla traduzione del salmo 34,6: Guardarono a lui e fiumi sgorgarono. La parola ebraica usata per guardarono è hibithu, che significa "guardare con grande intensità", sia aspettando con fede (3), sia scrutando profondamente (4), sia con stupore e timore riverenziale (5).

(3) Confronta Numeri 21,9; Zaccaria 12,10.
(4) Confronta Salmi 33,10; 94,9.
(5) Confronta Genesi 15,5; Esodo 33,8.

Il passo più significativo dove appare la parola hibithu con insistenza è Isaia 51,1s. Questo passo è un perfetto parallelo del versetto Guardarono a lui e fiumi sgorgarono e appoggia con forza la mia traduzione: Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate JHWH (6); guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, al foro de pozzo (7) da cui siete stati cavati. Guardate ad Abramo vostro padre, a Sarah che vi ha partorito...

(6) Confronta Salmi 34,5. [YHWH è il tetragramma che indica il nome proprio di Dio; gli ebrei, per rispetto, lo sostituiscono nella lettura ad alta voce con adonai "signore" ndr]
(7) Non come traduce la Bibbia della CEI "cava", ma "foro del pozzo". La parola maqeveth = "foro", dalla radice maqav (in siriaco: "sorgente d'acqua"), è apparentata con la parola miqvah = "accumulazione di acqua", che viene usata per la vasca battesimale e le abluzioni rituali ebraiche. Ibn Ezra: Con la roccia viene significato Abramo, con foro del pozzo viene significato Sarah.

Nel linguaggio biblico lo sguardo intenso e la fede sono spesso sinonimi (8).

(8) Confronta Numeri 21,8s; Giovanni 3,14s; Giovanni 19,35ss; Ebrei 12,2.

L'esclamazione di Gesù in Giovanni 7,38 appare dunque come un Targum ["commento" ndr] del salmo 34,6.
Chi ha sete venga a me e beva (9).

(9) Isaia 55,1; Proverbi 9,5. [...] Lo stesso vangelo di Giovanni (Giovanni 19,36) cita il salmo 34 (v. 21) un'altra volta.

 

Chi crede in me (chi guarda con intensità me), come dice la Scrittura.
Il salmo faceva parte dei salmi cantati durante la festa messianica di Sukkoth [= le "Capanne" ndr] ed è uno dei più citati del Nuovo Testamento.
Confronta Genesi 2,10-14; Esodo 17,1-8; Numeri 20,7-11; Salmo 23,2; 36,9s; 46,4s; 74,15; 107,35; Siracide 24,22; Giovanni 2,1-11; 4,6-15; 6,35s; 7,37-39; 19,34-37; 1Giovanni 5,6-13; Apocalisse 7,16s; 22,1-17.

[ndr per spiegare da dove salti fuori la traduzione usuale "...e furono raggianti". Nei dizionari di ebraico biblico, al verbo nahar corrispondono due lemmi: il primo è quello che si traduce "fluire, affluire, scorrere"; il secondo, collegato all'assiro nûru "luce", significa "brillare, essere raggiante". Con il secondo significato si traduce di solito anche Isaia 60,5.]

http://digilander.libero.it/elam/bibbia/pentecoste2000.htm

 

 

il fiume giordano

Nahar Iarden (fiume Giordano)

Il fiune Giordano (in arabo: Nahar al-Urdum; in ebreo: Iha-Yarden) è lungo 359 km e nasce dal Monte Hemron per morire nel Mar Morto. Dopo la guerra del 1967, il fiume diventò il confine fra la Giordania e Israele e i Territori occupati da Israele.
Il fiume non è tanto importante come canale navigabile ma è importantissimo per l’irrigazione e lo sfruttamento delle sue acque per la produzione di energia elettrica e per tale motivo è oggetto di continue dispute fra Israele e Giordania.

http://www.popolizio.com/speciale/palestina/index.html

 

 

http://www.bifrost.it/Studi/02-Divisione.html

 

Alcuni mitografi trattano questo mito come una semplice teomachia, ma non è esatto. Già i due nomi di Yam e Nahar ("mare" e "fiume") dovrebbero richiamare la nostra attenzione. Questi stessi termini compaiono ben appaiati nella Bibbia, nei versi già citati di Zaccaria, dove indicano il dominio di Yahweh sull'universo:

Essere ebreo

Essere ebrei, Me'Ever ha Nahar dall'altra parte del fiume significa in primo luogo riconoscere il fiume che deve esistere tra le due sponde. La funzione dell'ebreo è di essere "alternativo", oppositore e critico della cultura dominante.

A questo compito è chiamato il popolo d'Israele come individuo in esilio, come comunità organizzata, come Stato fra le nazioni

http://www.morasha.it/zehut/up03_chanukka.html

 

 

Manzanarre Manza NARRE Madrid

 

E' la capitale della Spagna. Fondata dai Mori intorno al 931 A.C. sulle rive del fiume Manzanares con il nome di Mayrit. Nel 1083 il borgo di 'Mayrit' fu conquistato dai Cristiani di Alfonso VI di Castiglia e nel 1561 Filippo II ne fece la capitale di tutta la nazione. A quell'epoca Madrid era un agglomerato di casette di mattoni e contava venticinquemila abitanti. La città fu notevolmente ampliata nel corso dei secoli fino a diventare la poliedrica e popolosa capitale che oggi conosciamo.

Genesi

http://scripturetext.com/genesis/15-18.htm

 

Comune di Naro Agrigento

Parco avventura Nahar Terni

http://www.lacollinafiocchi.it/index.php?module=loadContenuto&padre=29&nome=36

 

Per chi arriva in macchina dall'autostrada A1 Firenze-Roma si esce al casello di Orte e si prosegue per Terni. Seguendo le indicazioni per la Cascata delle Marmore si imbocca la S.S. 209 Valnerina, si prosegue dopo la Cascata per altri 5 Km fino a raggingere Arrone da qui si prosegue per la S.P. per Polino, dopo 2 Km si raggiunge Rosciano dove è situato il Parco.

Quotidiano Libanese

quotidiano libanese An-Nahar

il signore degli anelli

Oromë: è il Signore delle Foreste, Tauron in Sindarin. E' chiamato anche il Cacciatore dei Valar, poiché ama cavalcare Nahar, il suo cavallo bianco, nelle foreste della Terra di Mezzo suonando Valaróma, il suo grande corno. Tra gli Elfi è conosciuto anche con i nomi Araw o Aldaron, tra gli Uomini come Béma, ed è il Vala più conosciuto nella Terra di Mezzo.

 

Naharki, fondatori di Roma?

Chi erano i Naharki? Le tabulae Egubine, principale testimonianza della lingua umbra del VIII-VII secolo, la chiamano Naharki Numen, nazione naharka. In età protostorica (quella che va dal IX al VIII secolo) sembra sia avvenuta una migrazione di massa di popolazioni celtiche verso l’Italia. Di qua delle Alpi arrivarono i Senoni (che si stabilirono nell’Ager Gallicus, intono a Sena Gallica, Senigallia). Altre popolazioni galliche furono i Cenomani, i Salluvi, i Boi ed i Lingoni. Bocci pensa che i primi Celti, arrivarono dall’altra parte dell’Adriatico e non, come si può pensare, attraversa la "grande pianura". In particolare lo avrebbero fatto seguendo la Via del Ferro. A sostegno della sua tesi, in primis, usa la toponomastica dei luoghi, ottima prova storica delle interazioni tra uomini e territorio. La via del Ferro è segnata, con i toponimi, sulla striscia di terra che va dall’alto Adriatico (da Sena Gallica appunto) fino al territorio falisco.

http://www.geocities.com/m_iulius/academia/Origini_ita.htm

 

 

 

 

il paradiso terrestre Eden

NHR può essere vocalizzato Nahar/Nahal, che sta. per "fiume" in arabo ed ebraico, quantunque più avanti discuteremo un’altra possibile. traduzione. ...
http://www.thule-italia.net/Vril/Eden.html

 

 

Naro paese in provincia di Agrigento

 

L'autore esce con spunti piuttosto originali, soprattutto per quanto riguarda l'origine dell'attuale nome della Città che, in base alle ricerche da lui effettuate, non dovrebbe risalire al greco narón (fiume), bensì al punico nahar (fuoco).
Secondo un'altra antica leggenda siciliana, Giove che era adorato come divinità di montagna (Giove Etneo) unendosi con una oceanina, Asterope, ebbe un figlio chiamato Acr?
ga? ed una figlia chiamata NARO (?a?? =ninfa di fonte o di fiume o anche Na??n in greco scorrente-fiume)(d).

http://www.comune.naro.ag.it/libro2.htm

 

 

Parco Fluviale del Lenne e del Lato

Vicino Taranto

Dal Bradano al wadi lat.n.s (leg. Latus, fiume Lato) quindici miglia.
Da questo al wadi l.mnah (fiume Lenne) tre miglia
Indi ad al nahar ‘al mu’wagg ("fiume tortuoso", fiume Tara) sei miglia*
Di là al wadi matahin li ‘ahli tar.nt ("fiume dei molini dei Tarentini") tre miglia**
Da questo a Tar.nt (Taranto) sei miglia

http://www.ilcannocchiale.it/blogs/style/orange/dettaglio.asp?id_blog=8726&id_blogdoc=518802

 

Il nilo ed i suoi affluenti

Il Nilo (Nahr-el-nil), con i suoi 6671 km, è il maggior fiume del mondo. Poco oltre l'equatore, sulle verdi ed umide colline del Burundi,si erge un monumento a forma di piramide; inciso su una targa di bronzo v si legge:: Caput Nili (sorgente del Nilo). Ecco il legame tra il lontano ed antico Egitto ed il piccolo paese dell'Africa equatoriale. Il piccolo getto d'acqua che gli indigeni chiamano "Kasumo" attraverserà altopiani e deserti, si farà strada tra gole strettissime, diventerà pigro fino a disperdersi tra piatte paludi. Atri fiumi alimenteranno le sue acque sino a quando quel piccolo getto del Burundi non diventerà il grande Nilo.
I ramo sorgentifero con il nome di Kagera, dal Burundi piega ad est, per entrare nel lago Vittoria . Uscito dal lago Vittoria a 1134 m di altitudine, il fiume scorre (con il nome di Nilo Vittoria) in direzione nord-ovest fino alle cascate Ripon, si immette quindi nel lago Kioga, ed in parte si disperde su terreni acquitrinosi. All'uscita dal lago, forma altre cascate spettacolari, in particolare le cascate Murchison dove il fiume è costretto a passare in una strettissima gola; si immette quindi nel lago Alberto, per riuscirne subito dopo ed attraversare

una regione montuosa, per cui prende il nome di Nahr-el-jebel (fiume della montagna). Fin qui il Nilo ha attraversato un territorio caratterizzato da piogge abbondanti e da una ricca vegetazione. Lungo le sue rive gli indigeni allevano il bestiame e coltivano granturco, fagioli e sorgo. Nel Sudan meridionale il fiume attraversa steppe e paludi, un territorio che gli Arabi chiamano Sudd ( ostacolo ) abitato da popolazioni nilotiche. E'una palude grande quanto l'Inghilterra, giacinti d'acqua e grandi papiri ne caratterizzano la vegetazione. In tale tratto il corso principale del Nilo e la sua diramazione principale il Nahar-el-Siraf (fiume delle Giraffe) si ricongiungono nella confluenza con il Nahar-el Ghazal (fiume delle gazzelle).

Poco oltre, il Nilo riceve da destra il Sawaba le cui acque, ricche di sodio rendono bianco il fiume che da questo tratto in poi prende il nome di Nilo Bianco (Nahar-el Abiad). Il fiume si dirige verso nord in una regione di savane e foreste a galleria e, prima di giungere a Khartoum, attraversa una fertile pianura. Nella capitale sudanese riceve il suo massimo tributario, il Nilo Azzurro, (Al- Bahar-al Azraq) che scende dall'altopiano etiopico. Il fiume, con il nome di Nilo, percorre il deserto nubico ed entra in Egitto, superando sino ad Assuan un dislivello di 280 m in 6 cataratte, numerate a partire dalla foce.
La portata del Nilo dipende essenzialmente dall'apporto del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro. Tra gennaio e giugno il fiume convoglia quasi soltanto le acque del Nilo Bianco, sostenute dalle piogge primaverili ed autunnali della zona equatoriale. Tra giugno e settembre il Nilo azzurro, rinvigorito dalle piogge estive dell'altopiano, riversa grandi quantità di acqua arricchita di fertile limo. Si determinano ondate di piena che raggiungono Khartoum, ai primi di settembre e nel basso Egitto verso la metà di ottobre. A partire dal mese di novembre, il fiume comincia a ritirarsi gradualmente,

http://web.tiscalinet.it/geotour/il%20top/fiumiapprof.htm

 

dal libro del Martinori sulla via Flaminia 1929

Il fiume Nera pag 111 note .

……Il nome si fa derivare a capriccio da Nar , che in lingua sabina voleva dire zolfo, perché convoglia le acque solforose del Velino e delle sorgenti del Triponzo.

" Audit et Triviae longe lacus, audit amnis sulphurea Nar albus acqua, fontisque Velini" dice Virgilio . e prima di lui , Ennio nei suoi annali cantò : "Sulphureas posuit spiramina Naris ad undas".

Altri la dicono parola etrusca; altri dalla radice ebraica , Nahar (fiume); altri sabina o umbro sabellica, nel senso di veeemente; altri latina , Nares (narici)…., altri dalla radice gallo celtica, Ner o Nor (acqua corrente); infatti in nessuna contrada europea abitata un giorno dai Celti , manca sostanzialmente un rappresentante del nome di quei corsi d’acqua che divallavano per le gole montane. Anche in arabo Nahar è il prefisso di tutti i corsi d’acqua.

 

From: "Kestutis Zemaitis" <kestutis5@hotmail.com>
To: fgiusepp2@tin.it
Subject: Nahar, Nera and Neris
Date: Tue, 17 Oct 2006 09:51:02 -0400

Dear Giuseppe,

As I am waiting for your booklet about Beata Lucia which my brother sent me on October 5th I also read your article about the word NAHAR meaning "river" in the Holy Scripture, and NAHARNA - "the river land".

Did you know that NERIS is one of the two largest rivers of Lithuania? Could there also be some connection with NAHAR, and with the river NERA of Narni? It is one of the ancient Indoeuropean water names related to Lithuanian word NARUS - "deep" and NERTI - "to dive, to swim under water". I do not know much about etymology but here is a little passage about NERIS in "Wikipedia":

"Etymologically, the name [Neris] is one of a class of water names, including Lithuanian Narotis, Narasa (rivers), Narutis (lake), Old Prussian Narus (the Narew), the Nara (near Moscow) and many others over the prehistoric Baltic range. These are related to Lithuanian narus, "deep", and nerti, "to dive".
More remote connections are obscure, although the root is believed to be Indoeuropean. There are a number of possibilities; perhaps Pokorny's 2nd *ner- "under" (Indogermanisches Etymologisches Woerterbuch, pp 765-766), perhaps Derksen's *nerH-, o-grade *norH- (Slavic Inherited Lexicon), perhaps a relation to the Greek god, Nereus, which may be from *snau-, "to give milk to", in the sense of "flow" (Partridge, Origins (1983)".
http://en.wikipedia.org/wiki/Neris

Hopefully you will find this interesting or may be even helpful in your research!
With my best wishes,
Kestutis

 

 

Narew (Old Prussian and Lithuanian: Naura, Belarusian: ?????) is a river in western Belarus and north-eastern Poland, a tributary of the Vistula river. With a length of 484 kilometres (36 in Belarus and 448 in Poland) it is the fifth longest Polish river. The basin is 75,175 sq. km (53,873 in Poland).

Narew originates in Belarus and flows into the Vistula river in Poland. The part between the Zegrze Lake, where it is joined by the Bug river, and Vistula is sometimes called Bugo-Narew. The name of the river comes from a Proto-Indo-European root *nr primarily associated with water (compare with Narva, Neretva, Neris, Ner and Nur).[1]

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Narew

 

 

Nares Lucaneae

Dopo il fiume Sele (Sa), sulla Regio-Capuam i viaggiatori incontravano la "Nares Lucanae", una stazione stradale citata da diverse fonti storiche, collocata nel "Pago Narano", grossa borgata rurale. Idronimo di origine osco-umbra, "Nares Lucanae", o "sorgenti della Lucania", è spia rilevatrice dell'influenza sabina: "nares", parola modellata sul termine arcaico "nahar", significa sorgente montana. In epoca romana, da "Nares Lucanae", oggi Zuppino frazione di Sicignano degli Alburni (Sa), passò Spartaco , capo dei gladiatori, e fautore della famosa rivolta.
Quindici anni dopo vi si ferma Cicerone. Da qui, l'otto aprile del 58 a.C., l'oratore latino scrive all"amico Attico, confidandogli le sue preoccupazioni. Le rinomate salsicce di maiale cotte alla brace, dette "lucaniche" , la gloria culinaria di "Nares Lucanae", dovettero addolcirgli le amarezze di quel momento burrascoso.

 

 

http://www.unibg.it/dati/persone/636/415.pdf.

 

Narva (historical German name Narwa) is an Estonian city located on the Russian border. The Narva River, which drains Lake Peipus, flows through the city. As of January 1, 2004 it has a population of 67,355. The total area is 84.54 km² which gives a population density of 796.7 inhabitants per km².

93.85% of the current population of Narva are Russian-speakers (86.41% are ethnic Russians), mostly either Soviet-era immigrants from parts of the former U.S.S.R. (mainly Russia) or their descendants. Much of the city was destroyed during World War II and for several years during the following reconstruction the Soviet authorities prohibited the return of any of Narva's pre-war residents (among whom ethnic Estonians had been the majority) thus radically altering the city's ethnic composition.

The reconstructed fortress of Narva (to the left) overlooking the Russian fortress of Ivangorod (to the right).

Founded during the Danish rule of northern Estonia in the 13th century, the castle and surrounding town of Narva became a possession of the Livonian Order after 1347. Captured briefly by Russians in 1555, Narva changed hands a few times, and after 1581 was controlled by Sweden. The city was reconquered by Russia in 1704 and remained in the Russian Empire until Estonian independence in 1918. Across the Narva River there is a Russian Ivangorod fortress, founded by Great Duke Ivan III of Muscovy in 1492 and sometimes referred to as Counter-Narva. During the Soviet times Narva and Ivangorod were twin cities, despite belonging to different republics. Before World War II, Ivangorod (in Estonian known as Jaanilinn) was part of Narva.

The famous Estonian chess player Paul Keres was born in Narva.

http://en.wikipedia.org/wiki/Narva

 

The Narva or Narova is a river which drains the Lake Peipus, flowing on the border of Estonia and Russia. It flows through the cities of Narva/Ivangorod and Narva-Jõesuu into Narva Bay, a part of the Gulf of Finland in the Baltic Sea. The Narva Reservoir, a large artificial lake (191 km²), was formed on the river in 1956. The length of the river is 75 km, average width 300 metres and depth 5 metres. The largest tributary is the Plyussa River.

The river gives its name to the Narva culture.

 

Narva culture, ca. 5th to 4th millennium BC, an archaeological culture found in present-day Lithuania, Latvia, Estonia, Kaliningrad Oblast (former East Prussia), and adjacent portions of Poland and Russia. It is said to be a successor of the mesolithic Kunda culture. Named after the Narva River, it encompasses the whole of the European Neolithic down to the start of the bronze age. The technology was that of flint-based hunter-gatherers, with pottery related to the Pit-Comb Ware culture.

By the time of the Corded Ware culture, two distinct variants are recognized, one to the northeast, and another in the southwest, with the latter displaying characteristics of the earlier Funnelbeaker culture and then Corded Ware and Globular Amphora cultural elements, all of which may be seen as intrusive, and possibly, short-lived.

The northeastern variant seems to have remained largely independent: the impression is that this northeastern version was autochthonous; while nothing can be proven, it is inviting to assume it was Uralic-speaking, and that the present-day Estonians are in some manner descended from it.

The southwestern elements, then, can perhaps be identified with the earliest stratum of Baltic Indo-European culture, and ancestral to the Latvians, Lithuanians, and the now-extinct Old Prussians.

[edit]

 

Sources

  • The Indo-Europeanization of Northern Europe. Martin E. Huld & Karlene Jones-Bley editors, Journal of Indo-European Studies Monograph No. 17, Institute for the Study of Man, Washington, DC, 1996; these three articles:
  1. Algirdas Girinikas, "The Narva Culture and the Origin of the Baltic Culture", pp. 42-47.
  2. Rimute Rimantiene & Gintautas Cesnys, "The Pan-European Corded Ware Horizon (A-Horizon) and the Pamariu (Baltic Coastal) Culture", pp. 48-53.
  3. Ilze Loze, "Some Remarks about the Indo-Europeanization of the Northern Baltic Europe (in the Case of the Eastern Baltic Region)". pp. 59-77.

http://ethesis.helsinki.fi/julkaisut/hum/kultt/vk/kriiska/tekstid/04.html

 

 

The Balts by Finland Bay

Algirdas Girininkas

Summary

 

By archaeological data, two stages or separate time periods in the development of the Narva culture can be distinquished in the prehistoric northern East Baltic. One stage is in the Early Neolithic, when the Early Narva culture was spread throughout the territory of present-day Estonia, Leningrad, Pskov and the western Smolensk area. It is possible that the Balto-finnougric hydronyms that linguists encounter in the territories of Estonia, Leningrad and Novgorod area from this time period.

During the second time period in the East Baltic, two distinct processes occurred. In the Middle Neolithic, north of the Daugava River and right up to Finland Bay, the Finno-Ugrians adopted many features of material and spiritual culture from the people of the Narva culture while they were spreading their own influence.We can consider this period the early pro-Baltic period, when the Finno-Ugrians adopted many elements of Narva material culture and enriched their lexican with the langua-ge of Narva material culture peoples. We can call this time period the Finno-Ugrinization period of the northern Narva culture

A different process occurred in the Middle and Late Neolithic south of the Daugava River. The Finno-Ugrians lived on separate islands within this Late Narva culture territory. Finno-Ugric hydronyms and traces of material culture have remained in this territory up to present times.

Neretva is a river in Bosnia and Herzegovina and Croatia.

The total length is 225 km, of which 203 km in Herzegovina, while the final 22 km are in the Dubrovnik-Neretva county of Croatia.

The upper stream of Neretva has water of Class A purity and is almost certainly the coldest river water in the world, often as low as 7-8 degrees Celsius in the summer months. Neretva also has some endemic and very delicate, fragile life forms that are near extinction.

Neretva originates deep in the Dinaric Alps and flows through them creating a large gorge. It eventually expands into a wide valley which provides valuable agricultural land. There exists a large accumulation lake near Jablanica, created on the Neretva and at least three hydroelectric dams between Jablanica and Mostar.

The Bosnian government has recently made serious plans to allow foreign investors to build several more dams in upper stream and destroy the canyon by flooding it. This is protested by environmentalists who wish for the canyon, considered at least as beautiful as the Tara canyon in the nearby Montenegro, to remain untouched as it has so far.

The smaller rivers of Rakitnica, Rama and Trebižat flow into Neretva from the right, while Buna and Bregava flow into it from the left. The last 30 km of Neretva's stream form an alluvial delta, before the river empties into the Adriatic Sea.

The biggest city on the Neretva is Mostar. Other towns on the Neretva include Konjic, Metkovic, Jablanica, Capljina as well as the historical village of Pocitelj.

The Old Bridge (also Stari most), a major architectural monument over Neretva in Mostar and a World Heritage Site, was destroyed by Croatian shelling during the war in Bosnia and Herzegovina on November 9, 1993. The bridge was rebuilt and the grand opening was held on July 23, 2004.

http://en.wikipedia.org/wiki/Neretva

 

The Ner is a river in central Poland, with sources to the south east of Lódz. It is one of the subsidiaries of the Warta River.

 

Nara in giappone

Regione giapponese al centro dell’arcipelago nipponico.

città poco a sud di Kyôto che è stata capitale del Giappone dal 710 al 794 d.C. (periodo indicato con il nome di periodo Nara). ...

Welcome to Nara

 

Located almost at the center of the Japanese archipelago, Nara Prefecture is an inland prefecture surrounded by the four prefectures of Osaka to the west, Kyoto to the north, Wakayama to the south and Mie to the east. Nara, with a total population of some 1.44 million, has a diversified geography, a plane to the north and the Kii Mountain Range, or 'the Roof of Kinki (or Osaka Area)' to the south. Approx. 60% of the prefectural area is occupied by forest. Its main industries are textiles, timber and lumber.
Nara occupies an important position in the history of Japan; it is said that the first state was located in Nara. Nara is also a home of various World Heritage sites such as Todaiji Temple, Horyuji Temple, and others including numerous Buddhist art and architecture classified as National Treasures and Important Cultural Asset.
The ancient capital, Nara Heijokyo, established in 710 A.D. and modeled on Changan, Capital of Tang Dynasty China, was an international city, designated by World Heritage as a historical asset. Nara will soon celebrate the 13th centennial anniversary of its founding. A city plan is being undertaken with 'history', 'culture' and 'friendship exchange' as key words, looking forward to the next 100 years or 1,000 years to come.

 

http://www.pref.nara.jp/nara_e/

 

Nara località turistica di montagna in svizzera nel ticino vicino Bellinzona

http://www.nara2000.ch

 

Amici del Nara SA

CH-6716 Leontica (TI)

tel: +41 (0)91 871 11 11

fax: +41 (0)91 871 10 34

in Australia è un parco acquatico

http://www.seaworldnara.com.au/

 

A number of options are available to travel from the Gold Coast or Brisbane airports to Sea World Nara Resort.

Our Tour Desk or Concierge will book and confirm transfers for you. Simply send through your flight details via email to tours@seaworldnara.com.au or phone the details to us on 07 5591 0093. Remember to keep us informed should any of your arrival or departure times and dates alter.

 

 

Fiume in Russia lungo circa 158 chilometri

Nara River (???? in Russian) is a river in the Moscow Oblast and Kaluga Oblast in Russia. It is a left tributary of the Oka River. The length of the river is 158 km. The area of its basin is 2030 sq km. The Nara River freezes up in November-December and stays under the ice until April. The cities of Naro-Fominsk and Serpukhov are located on the Nara River.

 

The Tretiakovs Factory in Serpukhov and a Bridge over the Nara River

Naro-Fominsk (Russian: ??´??-????´???) is a town in Moscow Oblast, Russia, situated 70 km southwest from Moscow, on the Nara River. Population: 70,475 (2002 Census).

Naro-Fominsk was established as an urban-type settlement as a result of the merger of the villages of Fominskoye and Malaya Nara in 1925. Town status was granted to it in 1926. The town was severely damaged during World War II, after Nazi Germany forces destroyed 687 buildings and a textile factory.

http://en.wikipedia.org/wiki/Nara_River

 

 

 

Il Tailandia c’è questo fiume

The Bang Nara Path Bang Nara River is compared to the vein of Narathiwat Province since all living things have been nurtured throughout the length of the river which stretches along the coastal plains parallel to the sea on the east coast for a distance of approximately 60 kilometers. The river has a water detention area of 1,158 square kilometers and contains an average of 2,383.79 million cubic meters of water each year. It flows past the areas of Muang and Tak Bai Districts, and enters the sea at two locations: directly into the Gulf of Thailand at the river delta in Muang District, and into the Gulf of Thailand through Ko-Lok River at Tak Bai District which is the border between Thailand and Malaysia. Besides, it consists of many tributaries including Ya Kang Canal, Toh Jeh Canal, Klong Chuab Canal and Sungai-padee Canal.

http://www.chaipat.or.th/chaipat/journal/dec01/eng/bangnara.html

 

in CostaRica c’e’ una area protetta intorno al fiume Naranja

The Rio Naranja River with the Cerro Nara Mountain Mountain In Background (elevation 3200 feet)

Ci sono molte belle foto

The EcoEra Rainforest Reserve, embraces the entire height and breadth of the mountain of Cerro Nara (1,080 meters tall) and its watershed and is adjoined by the Cerro Nara Zona Protectora, an area officially designated as protected rainforest by the Costa Rican government. The beaches of Manuel Antonio National Park flank the foot of the EcoEra Reserve.

How to get to EcoEra Reserve:

From San Jose, take a 15 minute flight aboard a Sansa Airlines "puddle-jumper" plane to the town of Quepos. (Driving is also an option but it takes 3 hours.) EcoEra Reserve is located near the town of Londres, a 30 minute drive east of Quepos.

 

www.ecoera.org/media.html

 

c’è un fiume anche in Kenia chiamato Nara

Nara Maru River Lodge Sign

http://www.cse.lehigh.edu/~edk/AshleyKenya/AshleyIndex.html

 

foto

http://ferm.mtu.edu/projects/nara/photos.php

 

Pakistan e India hanno un fiume Hakra-Nara River

Around 1700 B.C. the tributaries of the Hakra-Nara River became diverted to the Indus system in the west and the Jamuna River to the east.

 

As the river dried up people migrated to the central Indus valley, the Ganga-Yamuna Valley or the fertile plains of Gujarat in western India. The Indus river itself began to change its course, resulting in destructive floods. Certain distinguishing hallmarks of the Indus civilization disappeared.

 

http://www.harappa.com/indus/indus8.html

 

http://www.hindunet.org/saraswati/kach/rannofkutch1.html

 

The Saraswati was a mighty river with three sources in the Himalayas. The river bed is believed to have been as vast as 10 km in some places. The river course was dotted with lakes and ponds. The main epics and literatures of the Vedic period mentions Saraswati. The Rig Veda describes Saraswati as the biggest and most important of the seven holy rivers, even larger than the Sindhu (Indus). Ancient sites in Kunal and Banawali were on the banks of the river bed of Saraswati.

http://www.geocities.com/narenp/history/info/river.htm

 

Fiumi d’Europa

Il nostro Continente, ad esempio, è percorso da una serie di fiumi i cui nomi appartengono alle origini della nostra civiltà e sono ovviamente pre-indeuropei. Molti di questi idronimi sono isolati oppure composti con un nome. Più tipica per la sua antichità è la presenza del tema Nar palesemente risalente alla base di accadico naru "fiume". Si giunge così dal nome antico del fiume umbro la Nera, latino Nar, sino a Narenta, il fiume dalmata, Naro per gli antichi, sino a Narva, in Estonia. In composti, nar- può denotare anche luogo acquitrinoso: Narni, Norcia; località inglesi come Narborough richiamano l'antico tema di Nar "fiume". Talora occorre ricordare l'origine, diremo mediterranea, dell'antico popolo inglese, i Siluri. Ma il sofisma roditore vuole indurre a credere che nar- sia derivato da antico inglese nearu "stretto". Così è scritto nel dizionario dei nomi dì luogo di Eribert Ekwahl. Ma a questi irriducibili talora la verità riserva pene che insegnano l'esigenza di maggiore penetrazione storica.

http://www.cittavivaostuni.it/filologia/fiumi.htm

 

Dalmazia fiume Narenta

 

Metcovich

Città della Dalmazia, situata allo sbocco del fiume Narenta dalla regione degli altipiani carsici interni nella zona alluvionale deltizia di questo fiume, di fronte alla penisola di Sabbioncello. La sua importanza si deve al dominio dell'unica via di penetrazione dal basso Adriatico verso l'interno della Regione balcanica, la valle terminale del fiume Narenta, che interrompe la catena costiera dei monti Biloco e sale a Mostar nella Erzegovina. Vicino ad essa sorgono le rovine della romana Narona, che decadde per l'impaludamento della foce Narenta. L'attuale città croata, che fino alla prima metà del Novecento accoglieva anche pochi italiani (circa 50) dediti al commercio, acquistò importanza solo negli ultimi tempi del dominio dei veneziani, i quali abbandonarono la vicina città di Gabela e costruirono qui alcune fortificazioni contro i Turchi, delle quali rimane tuttora una torre.

 

La valle della Narenta

La Narenta nasce nelle erte zone dell'Erzegovina, compie un percorso molto lungo, toccando numerosi villaggi e città importanti come Mostar, e solo alla fine del suo tragitto giunge in terra dalmata, valicando le barriere montuose che dividono la Dalmazia dall'entroterra balcanico. Dopo la città di Metcovich il fiume prosegue per circa 40 km tra pianure e valli paludose fino a sfociare, con un grande delta, nel mare Adriatico. Il delta, compreso tra il corso della Narenta e della Piccola Narenta, è fatto di grandi spiagge arenose che attirano i turisti per le sabbiature e i bagni di fango. Sull'isola in prossimità della foce vi sono le rovine di una chiesa paleocristiana (S. Giovanni) e un forte medievale.

 

Narona

Narona fu una delle più importanti città dell'epoca romana sulla costa orientale dell'Adriatico. Le rovine della città si trovano a circa 4 km ad ovest di Metcovich, nei pressi del villaggio di S. Vito. Si possono ancora visitare i resti del foro e di due templi, probabilmente dedicati a Esculapio e ad Augusto. In questo sito archeologico sono state trovate molte statue, ora conservate in vari musei sparsi in Europa, tra cui quella dell'imperatore romano Vespasiano.

http://www.irredentismo.it/Pagine%20web/metcovich.htm

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Narenta

 



Nar ru Umberto Eco
Narru [= Enlil] , il re degli dèi, creatore degli umani;
il maestoso Zulummar [= Ea] , che scavò l’argilla (per) essi;
la regina che li plasmò, Mami,
fecero dono agli uomini di perverse parole.
Menzogne e falsità diedero a loro in permanenza.
Con magniloquenza vantano il ricco:
"E’ re, dicono, ricchezze gli camminano al fianco ".
Calunniano ladro il debole;
abbondano in maldicenze, ne complottano l’assassinio.
Come a un ribelle gli fan provare ogni male perché non ha protettore
Incutendo spavento lo distruggono, lo spengono come una fiamma.

Semerano ha dunque dettato La favola dell’indoeuropeo prima di partire: -non prendete paura delle ‘etimologie indoeuropee’ perché queste sono solo menzogne e falsità che vi confondono e vi impediscono di leggere l’Uno linguistico . Io canto ancora da solo , in questa confusione, ma non sarà così per sempre se imparerete a distinguere le parole vere da quelle perverse!-.

La sociologia spiega l’enorme diffusione di questa favola con la forza dell’ideologia , cioè con quella ‘cosa’ che può indurre tutti a prendere le favole come realtà.
L’ideologizzato è un sordo della peggior specie, di quella di ‘chi sa e non vuol sentire altro’. Una ideologia che prende ‘tutti’ richiede un approccio epistemologico alla Popper per distinguere favole e realtà.

Se Semerano avesse trovato il teonimo accadico Narru, pochissimo attestato, l’avrebbe esposto con ragione (pur secondo la sua fede accadica ) come fonte di narro, il verbo latino rimasto intatto in italiano (narro).
Narrow, in inglese, è ‘stretto’, lungo e stretto.
Lungo e stretto, ma segnato, ci sembra un cammino che inizi da narro < narro < NAR RU. E’ stretto: Naru è un fiume infernale , pronto ad affogarci -l’Uno che compone Superi, umani ed Inferi è un uno assoluto-. E’ lungo perché il nome di un dio (e questo si riferisce al dio sovrano degli Accadi –En Lil-) non è uguale ad una parola comune; è al centro dell’attenzione di una cultura religiosa, curato dai sacerdoti col massimo scrupolo ed accettato dai devoti con fede, al punto da lasciar traccia nella cultura di un’altra lingua, come per NAR RU > narro.

In NAR RU avremmo già la metà sumera della rosa: ro- < RU dentro la parola accadica Narru . Spezzare la parola ro-sa e ribaltare il suo plurale ros-e < eros sembrano operazioni che profilano subito la complessità della ricerca, che porta dentro alla selva oscura del sacro antico.
[Spiega –portami tante rose!-? ]. Con calma, piano.
RU A è il massimo del sacro sumero. Manca della S serpentis.
Ma la dispersione linguistica in cui viviamo, sulla conoscenza delle origini, invita ad avanzare con più circospezione nella selva indoeuropea che oscura rosa < SHA RU.
Però, avere subito l’Uno, anche se stretto e lungo, è di buon viatico pour narrer .

NAR RU è ‘musica del sacro’. NAR sono i musici. NAM NAR è la musica in astratto. Nam, ‘infatti’ in latino , corrisponde al segno sumero NAM che fa astratta la seconda sillaba . I musici NAR ‘infatti’, nam, fanno musica NAM NAR .
NAM U, letto U MAN U, mostra ‘umano’.
NAM MU è Gran Madre e Gran Creatore (per non cadere in schemi femministi): è chi ha fatto MU, il nome che rende immortali.
NAN NAR è un altro teonimo, figlio di NAR RU, che vedremo.
Il nome del dio accado può ricomporre ad uno IN NUM, numinum in latino –degli dèi-, lo zodiaco intero per i Sumero-Accadi . Inno è musica del sacro.

http://www.scrivi.com/pubblicazioni.asp?id_pub=235800

 

del genere narû ci viene proposto da Lewis

Un chiaro esempio della struttura del genere narû ci viene proposto da Lewis32. Egli individua nove punti o caratteristiche principali che contraddistinguono il genere in questione (nel caso specifico con particolare riferimento alla "Leggenda di Sargon"). Riporto qui lo schema proposto da Lewis: 1) il testo riguarda la figura di un grande re e le sue gesta straordinarie; 2) il testo pretende di assomigliare ad una iscrizione del re in persona; 3) è scritto in prima persona; 4) è strutturato come un’iscrizione, con prologo, narrazione ed epilogo; 5) il prologo introduce le origini del re; 6) la narrazione si riferisce ad un particolare episodio nella vita del re; 7) l’epilogo contiene un messaggio per i re futuri; 8) il testo ha natura didattica; 9) è scritto in forma poetica o semi-poetica. Lo schema precedente può essere applicato, in maniera più o meno completa, a tutti i testi che abbiamo elencato e che faranno parte della nostra trattazione, con esclusione delle Cronache e della Lista Reale Sumerica, che invece, come abbiamo detto, hanno un carattere "storico" più accentuato e non rispondono ai requisiti sopra esposti. Questo non vuol dire però che tutti i testi citati appartengano necessariamente al genere naru ma solo che tutti ne rispecchiano qualcuna delle caratteristiche e che in ogni caso possono essere interpretati come pezzi di narrativa eroica in forma poetica. Infatti la "Leggenda di Sargon" viene indicata come appartenente al genere narû33, mentre, ad esempio, la "šar tamharim" presenta solo marginalmente alcune delle caratteristiche sopra elencate.

 

Narnia per i viagiatori arabi intorno all'anno 1100

una curiosità legata alla possibile radice mediorentale del fiume: nel 1154 il geografo arabo Edrisi risale l'Italia su commissione di Re Ruggero e ne compila una carta geografica assolutamente particolareggiata, descrivendo contestualmente il percorso che fa dal sud verso il nord.
E' in teressante notare che la carta è - per così dire - all'incontrario, visto che il grande geografo la disegna risalendo lo stivale, quindi è orientata sud - nord, sebbene i toponimi siano leggibili per noi. e qui sta il quibus: queste sono le parole del suo diario:
Estratto da:
"l'Italia descritta nel Libro del Re Ruggero compilato da Edrisi". Testo arabo pubblicato con versione e note da M. Amari e C. Schiaparelli.-Roma.- Coi tipi del Salvucci.- 1883

La strada da Roma alla città di 'ankùnah (Ancona) posta sul mare veneziano [è la seguente] :
Da Roma ad 'ùrt (Orte) due giornate.
Orte giace a ponente del fiume di Roma (Tevere), è città di mezzana grandezza, ha mercati e mura di terra.
Presso Orte e [precisamente] al di sopra 1 , il nahr tùd.r ("fiume di Tuder, Todi"; leg. di Terni, fiume Nera)* si unisce a quello di Roma (Tevere) il quale passa vicino alla città di tùd.r. Questa (leg. Terni) giace a ponente del suo fiume e sulla sponda a levante (leg. ponente) le sta di fronte la bella città di '. màqah (Amelia).
Da Orte, seguendo il fiume [Nera] si va alla città di nàràwm
(Pag. 89)
(Narnium, Narni) sulla sponda di levante del fiume di Todi (leG. di Terni, fiume Nera). Presso Narni, sulla sponda ossidentale del fiume' , [è posta] rat (Rieti) città popolata e bella.
Da Narni [si va] a qam.rin (Camerino), città bella d'ogni bene e popolata, e di là ad 'ankùnah (Ancona).


 

Eden Mesopotamia e genere Narru

La Mesopotamia, nella sua zona più meridionale (l’attuale Iraq), è sempre stata un territorio desolato. La terra, anche in prossimità dei due grandi fiumi che l’attraversano, il Tigri e l’Eufrate, rimane una monotona distesa di nulla: pochi alberi, in particolare palme da dattero, qualche arbusto secco e bruciato, un’infinità di fango e sassi. E’ questa la steppa che il popolo dei Sumeri, antichissimi abitanti di queste lande, chiamava EDIN o EDEN, parola che suscita in noi occidentali sensazioni antiche. Anche i pochi animali che qui vivono sembrano usciti da un quadro di Bosch, poichè anche il loro aspetto riflette quello della terra che li ospita: volpi magrissime e furtive; gazzelle (pochissime) sempre lontane ed indistinte, un lampo ai margini della vista. Una volta qui viveva il leone, il re della steppa, ma oggi il suo ruggito è stato dimenticato. Di conseguenza minimi sono i vantaggi che un simile territorio ha potuto offrire allo sviluppo dell’uomo il quale, però, contro la natura ostile dei luoghi e grazie al suo ingegno, o forse alla sua disperazione, fin da tempi remotissimi è riuscito a domare ed arginare con successo lo spirito maligno dei venti e della sabbia, del fango e della desolazione: canalizzazioni molto estese trasportavano l’acqua dei fiumi alle scarse coltivazioni e consentivano l’agricoltura; una particolare organizzazione dei pascoli permetteva lo sviluppo della pastorizia; l’argilla (la vera ricchezza del paese) veniva utilizzata tanto per le abitazioni quanto per scopi medicinali e soprattutto per le registrazioni scritte, per la "Storia" si potrebbe dire. E’ qui infatti, in Mesopotamia, che, straordinariamente, la Storia ha iniziato il suo corso ufficiale, poiché qui per la prima volta l’uomo ha fissato in forma concreta la propria parola. Dal fango, dall’EDEN, nasce il giardino della Storia, la stessa che noi oggi viviamo, sopportiamo, aiutiamo a svilupparsi, sempre dimentichiamo.

http://www.helsinki.fi/science/saa/sargon.html

 

Comune di Nardo’ in sicilia

Deriva dall'originario nome Neretum, derivato a sua volta dalla base pre-latina ner, col significato di acqua. Secondo la leggenda, infatti, l'abitato sorse nel luogo dove un toro, con un colpo di zoccolo, fece sgorgare una fonte. Gli abitanti si chiamano Neritini.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/comuni_oggi/categorie/LE/info_nardo.htm

 

 

In Inghilterra c’e’ un fiume Nar che attraversa Narborough

C’è anche un antico Mulino del 1700 .

Si può trovare anche un lago con la pesca alle trote .

Il paese è vicino a Norfolk a nord di Londra vicino a Leicester e Notthingam.

 

Welcome to the new-look website for Narborough Trout & Coarse Lakes in Norfolk.

 

http://www.norfolkmills.co.uk/watermills.html

 

http://www.norfolkmills.co.uk/Watermills/narborough.html

 

 

Narbona o Narbonne

 

Antica città francese nel sud della Francia nota dal tempo dei romani ora è una cittadina di 50 mila abitanti

Sul mare ai confini con la Spagna.

Narbonne, capitale de la Gaule narbonnaise, puis résidence des rois Wisigoths et cité archiépiscopale, comptabilise aujourd'hui près de 50 000 citoyens.
Avec ses 173 kilomètres carrés, la commune de Narbonne possède le territoire le plus étendu du département, mais aussi le territoire le plus diversifié.

Centré sur la basse plaine de l'Aude, il s'étend d'Est en Ouest, de la mer Méditerranée aux contreforts des Corbières maritimes


http://narbonne.latitude-gallimard.com/narbonne-rubrique0014.html

 

Narvik

Cttà della Norvegia

 

http://www.narvikinfo.no/

 

Lettera da Kestutis Lituanaia

 

Thank you for the very interesting HEOS magazine. And especially for the excellent article about the river names. One question: The Latin name "Nar" is masculine. Is Italian "Nera" feminine? So is "Neris". But Latin Nar (masculine) in Lithuanian would be "Naras" The same as naras=diver or the (diving) bird naras=grebe (podiceps minor).

So now I just wish to answer your questions.

1. More about Lewis and Short: Latin-English Lexicon?
A LATIN DICTIONARY; founded on E.A. Andrew's edition of Freund's Latin-German dictionary. By Charlton Thomas LEWIS (1834-1904) and Charles SHORT(1831-1866). 2019 p. 26 cm
First ed. published in 1850; revised edition 1955. Oxford, Clarendon Press. ISNB: 0198642016. Available from Amazon for 200 dollars.

2. L'autore di: "Solporeas [sulfureas] posuit spiramina Naris ad undas"?
- Quintus Ennius, l. 6. Annalium.
Enn. ap. Prisc. p. 691 P. (Ann. v. 265 Vahl.) probably means: Ennius apud Priscianum Caesarensem (et apud Johannem Vahlen)?

Quintus Ennius (239-169 B.C.), the founder of Roman literature, was an epic poet, dramatist, and satirist. His epic Annales, the story of Rome from Aeneas until Ennius' day, was the national epic until Vergil's Aeneid replaced it.
Priscianus Caesariensis, fl. 500 A.D., Latin grammarian. (Commentarii grammatici in 18 books)
Joannes Vahlen (1830-1911), editor of the Fragments of Ennius, Lucilius, etc.
Vide etiam: Havet, L. (1886), "Ennius apud Priscianum 10, 26", Revue de Philologie, 10, p. 188

 

 

Nahartes antico popolo umbro

Il percorso continua poi in direzione di Terni, l'antica Interamna Nahars, sede dell'ethnos (= popolo) dei Nahartes, popolazione Umbra che, come dice il nome, occupava i territori in cui scorreva il Nera (Nahar), menzionata dalle Tavole di Gubbio come uno dei popoli nemici della tota ikuvina (= comunità degli Eugubini).

 

Le Tavole Eugubine

La testimonianza di maggior rilievo pertinente al popolo umbro è costituita dalle "Tavole Eugubine", che furono scoperte nel 1444, accuratamente sepolte sotto alle vestigia del teatro romano di Gubbio.
La serie di testi sacri incisi sul bronzo di queste famosissime tavole, redatti tra il III e il I secolo a.C. in lingua umbra usando l'alfabeto etrusco e quello latino, rappresenta una fondamentale, anzi unica, fonte di comprensione ed interpretazione delle lingue italiche, nonché un documento irrinunciabile per ciò che riguarda la conoscenza storica relativa all'organizzazione delle città, i riti di fondazione su cui si reggevano, la strutturazione sul territorio delle diverse comunità umbre, e i rapporti che intercorrevano con i limitrofi gruppi etnici.
È degna di essere ricordata la preghiera che gli Ikuvini, cioè gli abitanti dell'attuale città di Gubbio, rivolgono ai propri dèi tutelari per proteggersi dall'attacco di popoli nemici, come i Nahartes, riconosciuti negli abitatori della conca ternana in cui scorre il Nera (Nahar), i Japuski, probabilmente popolazioni adriatiche come Piceni e Iapigi, ed infine il Turskum nomen, ossia la vicina nazione etrusca.

The Eugubine Tables
The most important testimony relating to the Umbrian people is constituted by the "Eugubine Tables", which were discovered in 1444, carefully buried under the vestiges of the Roman theatre in Gubbio. The series of sacred texts engraved on the bronze of these famous tablets, compiled between the 3rd and 1st century B.C. in the Umbrian language using the Etruscan alphabet and the Latin alphabet, is a fundamental, or rather, unique, source for understanding and interpreting the Italic languages, as well as an essential document in relation to our historical knowledge of the organisation of the cities, the foundation rites according to which they were governed, the organisation in the territory of the various Umbrian communities, and the relations that existed with neighbouring ethnic groups. It is worth recalling the prayer that the Ikuvini, in other words the inhabitants of the present-day town of Gubbio, addressed to their tutelary gods to protect them from attack by enemy peoples, such as the Nahartes, recognised as the inhabitants of the Terni basin in which the river Nera (Nahar) flows, the Japuski, probably Adriatic peoples like the Picenes and the Iapigi, and lastly the Turskum nomen, namely the nearby Etruscan nation.

http://www.itinerari.umbria2000.it/?idCont=203050

http://www.paesaggi.umbria2000.it/?IDCont=203043

Nuova Caledonia ( australia)

Fiume Nera

Queste zone sono abitate dagli eredi dei primi coloni francesi che oggi sono proprietari terrieri e allevatori di bestiame e sono soprannominati "caldoches". Dopo 160 km. abbandoniamo la strada principale e costeggiando il fiume Nerà visitiamo la Rochè Percè, la Baie des Tortues e in ultimo la spiaggia di Poè Beach dove ci sistemiamo per la notte in un bungalow.

http://digilander.libero.it/tropicil/vostriviaggi/caledonia/nuovacaledonia.htm

 

Ricerca su Wikipedia in lingua inglese

http://www.qwika.com/find/nahar?int=20

 

ci sono moltissime ricorrenze

Nahal India

A well-laid out picturesque town of Nahan is situated on an isolated ridge in the Shiwalik hills, overlooking green fields. Known for its cleanliness and dust free streets, saints and princes are linked with the origin of Nahan. The city was founded as a capital by Raja Karan Prakash in 1621. Another version recalls a saint who lived with a companionable Nahar on the site where the Nahan palace now stands. "Nahar" means a lion and probably the town takes its name from this saint.

At an altitude of 9,32m, Nahan is a good base for visits to the surrounding pilgrim areas viz. Renuka, Paonta Sahib, Trilokpur temple and the Suketi Fossil Park. It has a pleasant climate throughout the year and is watered by man made lake and decorated with temples and gardens. It is also the headquarter of Sirmaur district.

http://www.himachaltourism.net/nahan.html

Eufrate Irak

Euphrates in the BibleA river named Euphrates is one of the four rivers that flow from the Garden of Eden according to Genesis 2:14. It is the fourth river, after the Pishon, the Gihon, and the Tigris, to form from the river flowing out of the garden. The river of the same name marked one of the boundaries of the land promised by God to Abraham and his descendants (Isaac, Jacob, etc). In the Hebrew Bible, it is often referred to simply as "The River" (ha-nahar). The word Euphrates is a translation for the word "Gush forth" or "break forth". It has always been assumed to mean "river" but this is not explicitly stated. It literally means "breaking forth of liquid". The river Euphrates was named from this root word, "To gush forth". In the Book of Revelation, it is prophesied that in the "near future the Potamos Euphrates or "breaking forth like water" of the middle east will dry up in preparation for the Battle of Armageddon.

http://en.wikipedia.org/wiki/Euphrates

 

Enciclopedia del 1600 in lingua latina relativa a Nar

HOFMANN, Johann Jacob (1635-1706): Lexicon Universale. Leiden, 1698. 32,1 x 17,3 cm; 3951 pages in 4 volumes. T. 3: Literas M, N, O, P, Q, continens; page 274, image: s0274a http://www.uni-mannheim.de/mateo/camenaref/hofmann/hof3/s0274a.html N A R N A Straboni, vel Narnia, Umbriae civitas, per quam Nar fluv. labitur, a quo et nomen accepti, Liv. l. 10. c. 9. Olim Nequinum dicebatur, teste Pliniô, l. 3. c. 14. a nequitia incolarum, qui obsessi, se liberosque occidere quam dedere maluerunt. Patria Nervae Imperatoris et Ioh. XIV. Pontificis. Ad montis est radices, Ferrar. et in parte meridionali, rupes habet admodum praecipites, quarum imo in hiatu Nar, per scopulos, confragosô alveô labitur. Municipes huius loci Nartes quondam dictos fuisse, ex antiquis marmoribus docet Hermolaus. Plinio vero Narnienses. Sic enim ille l. 31. c. 4. Inagro Narniensi quaedam terrae imbribus sicciores fiunt, quod admirandis suis inseruit M. Cicero, siccitate lutum fieri prodens, imbre autem pulverem. Nerni hodie dicitur Leandro. Sil. l. 8. v. 458. Hispellum ac duro monti per saxa recumbens Narnia. ---- ---- Martial. l. 7. Epigr. 92. Narnia sulfureô quam gurgite candidus amnis. Circuit, ancipiti vix adeunda iugô. Claudian. de 6. Consul Honorii. v. 515. Celsa dehinc patulum prospectans Narnia campum Regali calcatur equo; rarique coloris Non procul amnis abest urbi, qui nominis auctor Ilice sub densâ silvis arctatus opacis Inter utrumque iugum tortis anfractibus albet. Vide Cluver. Ital. Ant. l. 2. p. 637. Nic. Lloydius. Vide

http://www.uni-mannheim.de/mateo/camenaref/hofmann/n/books/n_205.html

Toponimi ed Etimologia

TOPONYMY and ETYMOLOGY - YOUR STUDY of place names and their origin - for me is a NEW and unfamiliar field. So, as much as I would wish it, I cannot help you much. Only, may be, to share a few things which I just discovered - - but which probably are already OLD and well known to you.

Are you familiar with ANTONIO SCIARRETTA? He seems also to be very interested in YOUR FIELD - as he says - "in the study of the place-names of Europe in the 1st millennium b.C. and before, as recorded in Greek and Roman sources... [and]... to reconstruct, for what is possible, the linguistic conditions in the Old Europe (and not only)"? (See http://digilander.libero.it/toponomastica/antonio.html

and http://digilander.libero.it/toponomastica/ancient-topo.html ).

May be you already know! But if not - I just thought you might wish to see what he writes about Iguvium, Nar and Nequinum-Narnia: Iguvium · Place: Gubbio, province Perugia, region Umbria, Italy · Name: Iguvium (Ptol., Sil.) Iguium (Plin.) · Etymology: The suffix -uvium is rather clear, but the stem, consisting of only two phonemes, is considered obscure (UTET). An hypothesis, reported by UTET is that the earlier form of the name was *Pikuvium '(town, tribe) of the woodpecker', that became Iguvium after loss of initial p, a development that is typical of Gaulish. But actually the stem may be compared with Igilium i., and attributed to some pre-Etruscan, pre-Umbrian (as an Eastern Italic language) stratum. · NAR fl. Place: river Nera, province Terni, region Umbria, Italy Name: Nar fl. (Plin., Sil.) Etymology: The name is usually explained from an hydronymic stem *ner-/nar- (UTET) to which many river-names are related (see Naronus fl.). According to Pokorny, all these river-names are derived from the IE root *ner- 'to conceal, cover, hiding place, hollow'. But in this case the ablaut form nar- looks strange and can only be explained from an A-language or from a particular development of the sonant r.

NEQUINUM, NARNIA Place: Narni, province Terni, region Umbria, Italy Name: Nequinum (Plin., Liv., Hor.) Narnia (Ptol., Plin., Liv., Sil., Burd.) Etymology: Unknown. For the presence of q the name can hardly be of Umbrian (Eastern Italic) origin. The town took the name Narnia when it became a Roman colony (before 299 b.C.). This second name derives from that of the river Nar fl. (See http://digilander.libero.it/toponomastica/umbria.html ).

Antonio Sciaretta also suggests a very interesting forum devoted to discussing Indo-European linguistics which is called the CYBALIST: http://tech.groups.yahoo.com/group/cybalist/

Anche Tolkien nel suo signore degli anelli utilizza il nome Nahar per il cavallo di Oromë . Il più importante destriero delle storie di Arda è Nahar, il cavallo del Vala Oromë. Gli Eldar dicevano che il suo nome derivava dal suono del suo nitrito. In sella a Nahar, Oromë spesso vagò nella Terra di Mezzo a caccia di Morgoth e dei suoi servi; perciò l'Oscuro Sire, per sviare gli Elfi appena destati nelle terre di Cuiviénen, inviò spiriti in forma di cavalieri a compiere atti malvagi contro le genti elfiche, cosicché molti Eldar si spaventarono alla vista del Vala.

Heos articolo Nahar

publicazione su Heos relativa a Nahar

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