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Papa Sisto IV a Narni nel 1476

ai tempi della peste

  Papa Sisto IV papa francescano 

Premessa

Il motivo di questo studio è legato al ruolo centrale che ebbero Narni e Amelia nel 1476, tanto da diventare il centro decisionale del mondo allora conosciuto. 

Il potere era legato al papa e connesso tramite i cardinali alle potenze Francesi e Spagnole oltre che alle Signorie  italiane come: Milano, Napoli, Venezia, e Firenze. In quel tempo si delinearono le politiche mondiali, come la scoperta dell'America legata ai Geraldini e la lotta contro i turchi con le nuove crociate e i Protomartiri Francescani, oltre alle alleanze strategiche   contro Firenze e Venezia , con la congiura dei Pazzi e le lotte di potere del nepote del papa, Girolamo  Riario. 

Questa  presenza del Papa a  Narni portò anche molti benefici diretti ed indiretti  ai nostri territori  sia nel campo artistico che nel campo materiale, come la pala del Ghirlandaio e la costruzione di porta Ternana e le mura fino alla Rocca.

In questo periodo di coronavirus, rileggendo storie passate di pandemia, mi sono imbattuto in un testo dell’abate Giuseppe De Novaes, intitolato “Elementi della Storia de’ sommi Pontefici …..” , 

in cui si racconta che a causa della peste il 10 giugno del 1476 papa Sisto IV e la sua corte furono costretti a partire da Roma, per trovare aria più salubre,  restarono fuori Roma fino al 23 Ottobre dello stesso anno. Quindi fecero come noi un periodo forzato di quasi 4 mesi per sfuggire alla pandemia. In tale anno tra il  18 Luglio e il 21 Agosto il papa Sisto IV e la corte papale con una decina di Cardinali e un grande seguito, soggiornano a Narni ed in tale sede si parla anche che il Papa, durante un concistoro, affidò nuovi incarichi  a diversi Cardinali. Ad esempio  il Cardinale Rodrigo Borgia viene insignito della carica di Cardinale di Porto il giorno 26 Luglio 1476 durante il Concistoro di Narni .   Francesco Gonzaga (Mantova 1444, Porretta 1483), nel 1476 era Cardinale di S. Maria Nuova e vescovo di Mantova. Il 26 luglio, sette giorni dopo la partenza da Amelia, mentre si trovava a Narni, fu nominato amministratore della sede episcopale di Bologna. Il Cardinale Oliviero Carafa il 24 Luglio 1476 sempre a Narni fu nominato cardinale di Velletri, Il 24 luglio 1476 il C. divenne cardinale vescovo di Albano.

A metà settembre il Carafa, si recò a Napoli per celebrare le nozze per procura di Beatrice d’Aragona con Mattia Corvino. Nella piazza dell’Incoronata egli procedette alla solenne cerimonia dell’incoronazione della nuova regina d’Ungheria, in questo caso i collegamenti con Galeotto Marzio sembrano evidenti .

papa francescano,,,,
Papa Sisto IV dal 1471 al 1484.
Entrato nell'ordine dei frati minori, si laureò in teologia a Padova nel 1444. Insegnò in varie università italiane prima di diventare Ministro generale dell'ordine dei frati minori conventuali (1464-1469). Nel 1467 fu creato cardinale da Paolo II, alla cui morte (1471) fu eletto papa.
Sisto IV, appena eletto al soglio pontificio, appoggiò una crociata contro l'Impero Ottomano, divenuto estremamente aggressivo e minaccioso nei confronti dell'Europa. Pertanto, dopo aver inviato vari legati presso gli stati europei, il pontefice affidò al cardinale Oliviero Carafa la guida di 10 galee pontificie (unite a quelle veneziane e napoletane, per un totale di 85 triremi[30] e svariate decine di migliaia di fiorini[31]) per attaccare il sultano Maometto II[3]. Le liti fra i coalizzati si conclusero nella disfatta quando le milizie cristiane fallirono nella conquista della città di Smirne che, tuttavia, fu incendiata dalle truppe cristiane[32]. Nonostante ciò, Sisto decise di onorare le vane imprese militari del Carafa con un festoso carnevale nel 1473[33].
La seconda crociata, bandita per ordine del papa dal frate e teologo Pacifico da Cerano[34], fu invece dettata dalla necessità di difendere l'Italia dalla minaccia dei Turchi, i quali avevano conquistato Otranto l'11 agosto 1480, città sotto assedio dal 28 luglio da parte di una flotta di 150 navi con a bordo diciottomila uomini[35]. Gli Stati italiani, fino a quel momento impegnati in una guerra generata dalla Congiura dei Pazzi e contro il signore di Firenze Lorenzo il Magnifico, si riunirono prontamente in una lega militare[36][37] e Sisto IV, dopo un iniziale pensiero di abbandonare Roma per la più sicura Avignone[38], l'animò fermamente. La città di Otranto, assediata dalle milizie e dalla flotta guidata dal cardinale Paolo Fregoso, fu liberata il 10 settembre del 1481[39].
Il Giubileo del 1475
Sisto IV confermò il Giubileo (chiamato così per la prima volta da un pontefice[40]), indetto dal predecessore Paolo II, con la bolla Salvator Noster del 26 marzo 1472[3]. Il Giubileo, nonostante vedesse la partecipazione di re Cristiano I di Danimarca e di Federigo da Montefeltro[41], fu funestato da eventi avversi: l'esondazione del Tevere e la conseguente pestilenza causarono un notevole deflusso di pellegrini; lo stesso Papa nel giugno del 1476 dovette mettersi in salvo fuori Roma, stabilendosi prima a Campagnano[42] per giungere poi a visitare alcune località dell'Umbria, tra le quali Amelia durante il mese di luglio, fino a raggiungere, nella terza decade di agosto,

notizie tratte dal Martinori  "Cronistoria Narnese"

Assisi da dove avrebbe dato la bolla Quamvis Altissimus[43] con la concessione dell'indulgenza nel giorno della traslazione di San Francesco[44][45] e dove secondo alcune fonti avrebbe effettuato anche la ricognizione del corpo del santo[46], per far ritorno a Roma nel successivo autunno. A causa delle guerre in corso e della scarsa sicurezza delle strade che ridusse l'afflusso dei pellegrini verso Roma, il pontefice consentì che le indulgenze del giubileo potessero essere lucrate anche nelle città di Benevento e Bologna[47], prolungando con breve apostolico il giubileo fino a tutto il mese di agosto 1476. 

I santi Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, denominati anche Protomartiri Francescani, sono stati i primi martiri dell'Ordine francescano, uccisi in Marocco il 16 gennaio 1220. Berardo, Pietro, Ottone sacerdoti e Adiuto e Accursio frati laici, provenienti da località adiacenti alla città di Terni, tra i primi ad abbracciare la vita minoritica, furono i primi missionari inviati da Francesco d'Assisi nelle terre dei Saraceni.

Vennero canonizzati da papa Sisto IV, anch'egli francescano, il 7 agosto 1481, con la bolla Cum alias

 alcune loro reliquie sono conservate nel santuario di Sant'Antonio di Padova Tale data fu scelta da parte di papa Pio XII per la proclamazione di sant'Antonio dottore della Chiesa con la lettera apostolica Exulta, Lusitana felix[3] proprio in memoria dei Protomartiri francescani la cui testimonianza fu causa della vocazione minoritica del santo patavino.

Ma di cosa avranno parlato  i Narnesi con il Papa ???. 

Sicuramente avranno parlato della situazione delle  loro chiese, e gli amministratori Narnesi avranno fatto richieste per migliorare, sia la situazione delle famiglie più influenti, che per migliorare la situazione economica per le tasse ed i benefici territoriali, che si potevano avere dalla corte papale. 

Situazione a Narni nel 1476 :   

il Vescovo era Buccardi Carlo  che aveva da poco sostituito Costantino Eroli andato a Spoleto , era vivente anche il Cardinale Berardo Eroli  che sicuramente poteva essere presente in quei giorni.

Le chiese principali erano oltre al Duomo, la chiesa di San Francesco non ancora affrescata nella cappella di san Bernadino che probabilmente fu in quel periodo commissionata al Mezzastris, mentre Benozzo Gozzoli farà per i Domenicani la tavola dell’Annunciazione. Altra chiesa importante era la chiesa di San Girolamo per cui si farà la grande pala del Ghirlandaio e per cui da poco il Cardinale Eroli aveva fatto venire da Spoleto i frati che la dovevano curare, come diremo  dopo. Anche il tema legato ai protomartiri francescani che proprio in quel periodo verranno santificati, come esempio contro i Turchi in cui si stava combattendo addirittura una crociata per bloccare la loro avanzata da est verso l’Europa. 

Nella chiesa di Santo Agostino  si chiamerà Piermatteo d’Amelia per realizzare non solo il dipinto della peste, ma anche l’affresco  in onore della famiglia del Gattamelata che da poco avevano liberato grandi risorse economiche con l’eredità che a Padova era andata alla chiesa di Santo Antonio, e per cui i mariti Narnesi e di Todi delle figlie del Gattamelata, reclamavano giustizia,  con famiglie come i Cardoli i Massei gli Arca e i Cesi. 

Pietro Cesi era in quel periodo Senatore di Roma ed Angelo  Cesi (1450-1528), figlio, appunto, di Pietro CHITANI CESI e Brigida d’ARCA, contrasse matrimonio con Franceschina CARDOLI.

Vale la pena ricordare che nel 1476 nasceva a Narni la Beata Lucia.

Pietro Cesi Dal 1468 al 1477 fu due volte senatore di Roma , ed una volta podestà di Perugia. Mori a Narni (1477) , ove gli fu eretto magnifico monumento nel duomo.

I palazzi che in quel tempo potevano ospitare il papa Sisto IV e la sua corte potevano essere il palazzo Vescovile oltre al palazzo del Governatore e palazzo dei Priori, i palazzi Eroli oltre alla Rocca che al tempo era in piena efficienza. Vi erano poi altri palazzi piu’ decentrati, ma il grosso della corte doveva stare al centro di Narni nella area del Duomo e della attuale piazza dei Priori  fino alla chiesa di San Domenico. 

Sul testo di Azelio Onofri “ La nascita del comune di Narni e le sue istituzioni, viene riportato un disegno a pag.111 la scritta “a destra il palazzo vescovile a sinistra la torre di San Domenico…” 

quindi il palazzo vescovile fu per molto tempo anche nei pressi della chiesa di San Domenico. La situazione degli archivi , dopo il sacco dei Lanzi del 1527  e i testi di riferimento purtroppo non ci aiutano, ma forse documenti potrebbero essere ricercati presso gli archivi Vaticani. Troviamo invece, molte di queste informazioni negli archivi di Amelia  dove la corte papale aveva sostato una ventina di giorni prima di spostarsi a Narni . 

Ad Amelia sappiamo dagli archivi cittadini che il Papa e la sua corte furono accolti presso il palazzo di Angelo Geraldini di via della Repubblica, 68, anche se la lapide che ricorda l’evento è ora leggermente spostata rispetto al palazzo originale. 

Angelo Geraldini (1422 –1486) fu un diplomatico di primissimo livello del ‘400. Ebbe numerosi incarichi presso lo Stato della Chiesa con Papa Callisto III, Pio II e Sisto IV, oltre che con il Cardinale Giuliano Della Rovere, che poi diventerà Papa Giulio II.

Non dimentichiamo che la famiglia Geraldini fu una famiglia molto potente, che pochi anni dopo ebbe addirittura il primo vescovo delle Americhe, dopo la scoperta dell'America del 1492.

Altra testimonianza interessante è che Tra il 1476 e il 1478, lo stesso Piermatteo di Amelia fu incaricato di eseguire un affresco presso la chiesa di Sant’Agostino di Narni.

Per la parte della ricerca Amerina si trovano molte informazioni nel  sito della famiglia Geraldini di Amelia  il cui link si trova in fondo alla pagina.

Ma un ruolo di primo piano in tale periodo fu sicuramente svolto dal  Cardinale Berardo Eroli . L’amore per la propria città natale, testimoniato dai lasciti testamentari, era stato manifestato dall’Eroli anche durante la sua vita, sia con interventi di pubblica utilità, come il riadattamento del ponte sul fiume Nera (1473), sia soprattutto per il restauro e la decorazione di chiese e conventi.

Nella cattedrale di Narni fece fare ad intagli e intarsi finissimi gli stalli del coro, ma il suo intervento più cospicuo fu il completo restauro del convento di S. Girolamo e dell’annessa chiesa, opera lodata dal cardinale Ammannati in una lettera del 7 ag. 1472 all’Eroli, per la magnificenza e l’eleganza della costruzione. Nel 1471, completati i lavori, l’Eroli vi chiamò i minori osservanti, che avrebbero sostituito i domenicani (anticamente infatti in S. Girolamo avevano sede delle monache di quell’Ordine).

Il suo testamento, rogato a Roma il 17 marzo 1479 dal clerico anconitano “Benincasa de Benincasis”, precede di pochi giorni la morte, avvenuta ivi il 2 apr.1479.

Pala del Ghirlandaio 

viene realizzata proprio in quel periodo e poi sarà presa ad esempio in molti altri luoghi legati al mondo Francescano.

Come a Todi a Trevi a Norcia

 a Todi e Trevi, l’interpretazione dello Spagna godette di larga fortuna tanto che nel 1522 gli fu chiesto di eseguirne un’altra versione per la chiesa di San Martino a Trevi, forse utilizzando nel registro inferiore i medesimi cartoni già usati per Todi (ora, Trevi, Raccolta d'arte di San Francesco e Museo della Civiltà dell'Ulivo).


L'Eroli, nominato da Sisto IV, il 23 maggio 1474, vescovo di Sabina, dopo la sua rinunzia al vescovato di Spoleto in favore del nipote Costantino Eroli, fu più volte legato in Umbria: tra il 1471, anno in cui ricevette a Perugia il duca Borso d'Este in viaggio per Roma, e il 1474, e quindi nel 1477. Anche in queste legazioni il suo operato fu apprezzato dalle autorità perugine, che gli fecero omaggio di argenti per il valore di 300 fiorini. L'Eroli, è ricordato inoltre come protettore dell'Ordine cistercense. In questa veste durante il pontificato sistino avversò il progetto di riforma dell'abbazia di Chiaravalle e, su istigazione di quei monaci, suscitò in Curia una polemica particolarmente aspra contro il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, accusato di aver interessi personali nella vicenda. Nonostante gli sforzi dell'Eroli, l'annosa questione venne risolta in favore della riforma il 15 ag. 1475.

Note Cronistoria narnese del Martinori pag.336 si legge
“Papa Sisto IV venne a Narni rifugiandosi alla rocca riferimenti”
Iuzzo di Corbelluzzo pag.143 (Ciampi , Giovanni di Iuzzo parte della cronaca di Viterbo dal 1475 al 1479.
L-Pastor (la storia dei papi dalla fine del medioevo Roma 1912) pag 451 volume II
G. Moroni vol. I p.72 il 10 Giugno del 1476 papa Sisto IV e la sua corte furono costretti a partire da Roma, per trovare aria più salubre,  restarono fuori Roma fino al 23 Ottobre dello stesso anno.

Martinori ci racconta che Giovanni Massei muore nel 1480 e fa testamento a favore della chiesa di San Domenico, dove erige una cappella e sarà sepolto  il notaio è Valerio Leonardi di Narni come ci conferma anche il Brusoni.

Nel 1882 si fanno grandi opere che collegano la rocca con la porta delle Arvolte detta anche porta Sistina  o Porta Ternana il capitano della rocca è il nipote del papa e si chiama Bartolomeo della Rovere ed era al tempo governatore di Narni e Collescipoli.

notizie tratte dal Martinori  "Cronistoria Narnese"

In quel periodo a Narni fu molto attivo anche un imprenditore edile molto vicino al papa, 

Nucciolo de Risis  che ritrovate in questo sito  con la sua famiglia.

tra le opere importanti fatte da Berardo Eroli 

si deve ricordare il restauro del ponte medioevale sul Nera,

che era una importante struttura sulla via Flaminia, 

che ci ricorda il Brusoni  fu restaurato nel 1473.

Come si legge dalla lapide che era una volte sul ponte.

Su questo ponte passò sicuramente anche papa Sisto  venendo da Amelia a Narni, attraversando poi Narni dalla strada vecchia, per arrivare alla Rocca,

Questo ponte viene anche dipinto poco tempo dopo da Piermatteo d'Amelia  nel suo affresco a Santo Agostino

Sisto IV resta famoso anche per il nepotismo e la smania di potere insieme al nepote  Riario intrigante e arrivista che cercò anche di allargare i domini del Papa a tutta l’Italia con la congiura dei Pazzi a Firenze e le lotte politiche e militari in Romagna e in mezza Italia

. Sisto IV muore nel 1484 si dice a seguito della notizia della pace siglata dagli stati italiani con Venezia.

Ma restano opere artistiche importanti a Narni  per tale periodo

opere del Vecchietta che tra il 1462 ed il 1475 esegue a Narni nella chiesa di San Francesco la statua di san Bernardino nel 1462 , poi nel 1475 la statua di Sant’Antonio Abate e la tavola del San Giovenale, patrono di Narni.

Domenico Ghirlandaio (1449-94) realizza poi per la chiesa di San Girolamo nel 1482-86 l’incoronazione della Vergine. 

nello stesso periodo il papa gli commissiona anche altre opere come 

affreschi alla cappella Sistina

Ghirlandaio e la famiglia Vespucci.... ebbero contatti anche a a Firenze.
La cappella Vespucci si trova lungo la parete destra della navata della chiesa di Ognissanti a Firenze. Contiene affreschi che sono tra i più antichi lavori conosciuti di Domenico Ghirlandaio, databili al 1476/77 circa.
I Vespucci erano la famiglia più importante nella zona di Borgo Ognissanti, composta da ricchi banchieri alleati dei Medici, di cui fece parte anche il celebre navigatore Amerigo.


Intanto a Narni nel 1465, il Cardinal Berardo Eroli
riceve il permesso da Papa Paolo II di restaurare la chiesa e costruire il convento dei frati Francescani osservanti di San Girolamo. 

Nella stessa chiesa vengono poi realizzate altre opere come la madonna con bambino tra san Francesco e san’Antonio attribuita al Mezzastris , insieme ad altre due opere su tavola che rappresentano Sant’Antonio e San Bernardino da Feltre

attribuite a seguaci di Piermatteo d’Amelia. 

Nel 1481 Sisto IV, con la bolla "Cum alias animo", "havendo presa diligente informatione della santità della vita, et operationi miracolose, fatte da questi cinque Santi Martiri, l'Anno 1481, adì 7 d'Agosto li canonizzò publicamente, e li fece ponere nel Martirologio, e Calendario Romano sotto li sedici di Gennaro, giorno del loro Martirio, e con le seguenti parole: Marrochij in Affrica, passio Sanctorum Martyrum Ordinis Minorum Berardi, Petri, Accursij, Adiuti, et Ottonis".

Benozzo Gozzoli (1420-97) finisce con la sua bottega nel 1499 l’annunciazione della Vergine. 

Pierantonio Mezzastris (ca. 1430-1506) realizza gli affreschi della cappella Eroli a San Francesco nel 1470 circa , con Francesco e Bernardino come protagonisti. 

Pier Matteo d' Amelia (ca. 1445-1509) nel 1482 realizza nella chiesa di Sant’Agostino su commissione della figlia di Gattamelata imparentata con la famiglia Cesi , la madonna con bambino e santi , che ha dei fregi che ricordano il simbolo della famiglia Gattamelata .

Concludendo,  sembra opportuno effettuare una ulteriore ricerca,  per meglio comprendere cosa avvenne a Narni nel 1476 tra il  18 Luglio e il 21 Agosto, per fare luce su tanti eventi e grandi testimonianze del passato. 

Come ad esempio la pala del Ghirlandaio ed altre opere importantissime che in quel periodo andarono ad adornare la nostra città, creando un piccolo rinascimento Narnese, che forse si decise proprio durante il periodo di pandemia che tanti anni fa costrinse il Papa a lasciare Roma.

Giuseppe Fortunati

https://www.cronache24.it/narni/narni-e-la-storia-papa-sisto-iv-in-citta-ai-tempi-della-peste


http://www.narnia.it/artenarni.htm

 

https://www.geraldini.com/cat/3/3/documentazione-varia.html

https://www.narnia.umbria.it/2020/10/30/papa-sisto-iv/

 

video realizzato con Unitre Amelia e Narni

Approfondimenti:

San Bernardo

 

Santo Agostino

San Francesco

San Domenico

Duomo di Narni

Per consultare il libro dell’Eroli Clicca qui

Papa Sisto

Lucrezia a Narni

 

 


 

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