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Architetto Andrea Vici



 dell’Architetto Andrea Vici. 

famoso per il canale 

Pio alla cascata delle Marmore.

Fece importanti lavori

anche a Narni

Mappa dei ponti di Narni con rilievo del mulino Eroli anno 1794.La mappa dice che la distanza è di 600 palmi romani nel tratto  del fiume Nera Velino e delle sue adiacenze dal Ponte Nuovo fino al mulino del marchese Eroli di Narni

Viene mappato il mulino con la chiusa  che non arriva al pilone , e si dice che è un mulino olivario e vengono indicate due ruote.ad olio. Il ponte viene detto ponte rotto detto di Augusto. Vengono riportati dettagli anche della Osteria con veranda pensile  e del Ferraro (fabbro che ferrava i cavalli in una piccola bottega) vengono riportate in scala le distanze in palmi romani con una scala in palmi . 

Si dice inoltre che la pendenza del fiume è di due palmi  e si indicano le vie che portano a Todi Amelia Terni e Narni  con un pozzo dalla parte della Madonna del Ponte. Vengono messi dettagli in scala del ponte nuovo come la Torre, la strada fatta in legno e le distanze tra i piloni la larghezza del ponte era maggiore di quella attuale ed era intorno ai 5 metri mentre ora è ridotta a tre. Si vede anche dei ruderi disegnati nel fiume con la scritta “Ruderi del C. Mancinelli”.


Andrea Vici (Arcevia, 29 novembre 1743 – Roma, 10 settembre 1817) è stato un architetto italiano. 

Figlio di Arcangelo, stimato architetto ed autore di varie fabbriche nelle Marche, e di Angela Fattorini, a 14 anni fu mandato a Perugia per continuare gli studi e frequentare il corso del pittore Appiani. A 17 anni si recò a Roma presso la scuola di Stefano Pozzi; ma presto abbandonò la pittura per l’architettura, apprendendo il disegno presso Carlo Murena, che dirigeva lo studio di Luigi Vanvitelli, all’epoca già a Napoli.

Tornato nel 1765 a Palazzo in seguito alla morte del padre, operò nei dintorni sino a che, nel 1779, fu richiamato a Napoli da Luigi Vanvitelli, perché collaborasse ai disegni della Reggia di Caserta. Morto Vanvitelli, ricusò l’offerta del figlio di questi, essendo assai impegnato in molte fabbriche che aveva nelle Marche ed in altri prestigiosi incarichi, tra cui l’ideazione e realizzazione 

del canale Pio della celebre Cascata delle Marmore, che aveva la funzione di liberare la Valnerina da periodiche e disastrose inondazioni.



In seguito al successo di tale impresa, 

fu nominato Primo Ingegnere della Congregazione delle Acque, cui si aggiunsero poi quello di Architetto della Rev.ma Fabbrica di San Pietro e molte altre onorificenze. Nel 1785 venne eletto membro dell’Accademia di S. Luca, e, dopo esserne stato Segretario, ne fu anche Principe; 

in seguito, variato il sistema, ne divenne Presidente dopo il Marchese Antonio Canova, di cui era intimo amico. Unitamente a questi, fu compilatore dello Statuto accademico del 1812.

Il 10 settembre 1817, per male cardiaco, morì in Roma all’età di 74 anni non ancora compiuti e fu sepolto a S. Maria in Vallicella.

A Narni fece diverse opere tra cui il Conservatorio dei Proietti, da noi ora chiamato Istituto Beata Lucia, con i grandi edifici di piazza Galeotto Marzio. 

Inoltre operò anche come detto  oltre ai rilievi dei ponti di Narni, anche al restauro e ammodernamento del Mulino Eroli.


Il Ponte Medievale meriterebbe una maggiore attenzione  e insieme all’area del ponte d’Augusto , potrebbe essere una grande attrazione turistica, che se ben gestita sarebbe un ottimo biglietto da visita per tutte le gole del Nera ed eventuali percorsi turistici da cui visitare la nostra valle del Nera.

Ringraziamo per le ricerche tutto il gruppo di lavoro composta da oltre cento membri ed in particolare Michele Favetta per avere partecipato a questa ricerca.

Da considerare anche i collegamenti 

con la Famiglia Vici e Stroncone

ed in particolare il Beato Vici

e i discendenti Busiri Vici.

FAMIGLIE DI STRONCONE: I VICI

Già famosi nel Tre-Quattrocento per aver annoverato tra i propri componenti tre Beati e diversi alti personaggi dell’ordine Francescano, i Vici erano imparentati con le più importanti famiglie di Todi e Spoleto.
Alcuni loro esponenti ricoprirono ruoli significativi sia nei Francescani che nella vita della Chiesa grazie ad incarichi speciali affidati direttamente dal Papa. 
A Stroncone invece, sul finire del XVII° sec., si dette avvio alla costruzione del monastero delle Orsoline con i beni a tale scopo lasciati in eredità da Sebastiano Vici. Il monastero doveva accogliere ed educare le ragazze, anche quelle povere, affrontando e risolvendo in tal modo un delicato problema sociale.
La proprietà dei Vici ad Avigliano rappresentò inoltre un rilevante nucleo economico che in seguito, dopo l’unità d’Italia, fu confiscato e quindi venduto a diversi proprietari, agevolando l’istaurarsi di una nuova borghesia terriera locale.
I Vici divennero parenti dei "Degli Atti", altolocata famiglia tuderte di origine lombarda.
Avigliano divenne Feudo dei Vici; al Cavalier Settimio Vici è dedicata la via che costeggia il palazzo della famiglia; nelle cui vicinanze fu costruita la Chiesa del Santo Crocifisso.

Da Todi, i Vici si spostarono ad Arcevia(AN), fondendosi coi Busirè di Francia e dando origine al casato di famosi architetti 
Busiri Vici.

Vici Terni Ponte romano

Nell’archivio di stato di Terni , esiste un documento che riporta le relazioni del  1789  e del 1790 dell’architetto Andrea Vici   relative alla situazione del ponte del Cassero 

o ponte Romano  e le possibili soluzioni per migliorare lo stato di conservazione delle sponde nei pressi del ponte, con delle palificazioni che evitino la corrosione del terreno dalle acque del fiume Nera.

Riportiamo il testo in oggetto costituito da una quindicina di pagine di relazione e qualche mappa.

Il Fiume Nera che nasce negli Appennini dai rinomati monti della Sibilla, dopo un cammino di cinquanta e più miglia, dopo essersi ingrossato con i contributi di torrenti e fiumi , giunge finalmente ricco di acque nella deliziosa valle del territorio di Terni, qui scorrendo dimostra da per tutto il suo potere e vi spazia a suo volere poco  o nulla arrestato dall’arte industriosa. Infelice è quella sponda a cui si volge per sacrificarla alle sue acque, poiché  in breve la spoglia e la corrode e spesse volte l’abbandona e la ricopre di breccia e dall’Alveo si allontana, donandolo qual Censore romano ai Possessori dei vicini terreni.

Un esempio di si perniciosi effetti vien dimostrato nella mappa da me formata li 31 Maggio 1788  per comandamento del Magistrato di Terni. 

Scorreva il fiume Nera circa vent’anni addietro ora mostrata con le lettere AA…  a poco a poco si discostò da essa ritirando le sue acque all’altra sponda BB e quindi  per lungo tempo aveva stabilito il suo alveo tra la sponda destra BB, e la sinistra CCDD.. Ma poi per effetto della piena del 1784 lascio in un tratto il suo alveo , e formò un nuovo letto tra le sponde EEFF.. in mezzo ai terreni Stefanori e della ill. Comunità di Terni lasciando una porzione di tali terreni indicati dalle lettere  CCDDEE alla destra mentre prima era alla sinistra. Il vecchio alveo restò  riempito con la breccia che in occasione delle piene vi ha portato il Nera e solo in piccola parte resta bagnato dalle acque provenienti dalla Mola denominata del Lagarello.

I frontisti della vecchia sponda BB rendendo grazie al provvido Donatore, hanno avanzato le loro viste a tutta l’estensione del fondo circoscritto dalle lettere BBEE Pretendendo che tutto il terreno addizionato addizionato ai loro terreni  resti di loro proprietà fino all’attuale corso del fiume. Una tale pretesa trova l’opposizione dei pubblici Rappresentanti di Terni che mi invitarono  perché delineassi i luoghi in questione .e delineassi la linea del fondo alluvionato e  i diritti della comunità.

Obbediente a tale commissione delineai  l’annessa pianta e feci tutte le necessarie osservazioni, con i rilievi effettuati posso ora riferire con certezza che il terreno  circoscritto con le lettere CCDDEE si prova ora ricoperto con un Salceto e parte da erbe campestri, tra le quali si vedono ancora le antiche vestigià dell’aratro  per la coltivazione agricola. Si trovano in essa due termini di pietra indicati con le lettere TT. Che dividono i terreni Stefanori da quelli della Comunità, nei quali si distinguono alla lettera GH vari alberi di SAlci che non contano meno di 30-40 anni di esistenza. Nella pagina successiva si dettaglia la cosa .

La relazione si conclude dicendo che spetta alla comunità il terreno prativo distinto dalle lettere PQ . Dirò perciò soltanto che divisa fra loro con gli opposti fondamenti la metà dell’Alveo  abbandonato circoscritto con le linee BBILMNOB, ne appatiene alla Comunità di Terni una porzione di canne quadrate 2020 indicate con lettere NOBB.

Tanto dovea in adempimento ai miei doveri

Li 30 Giugno 1790     Andrea Vici Ingegnere.

 

 

Segue la Relazione sullo stato delle sponde nei pressi  della Chiesa della Madonna detta del Cassero e del ponte Romano.

Io visitai con Monsignore  Segretario della Congregazione delle Acque nel 1787 quel luogo e fu riscontrata la necessità di tagliare alcuni alberi  nella sponda sinistra del fiume Nera nei beni dell’Ospedale di Narni, alla lettera BB e di formare alcuni ripari nella sponda destra per arrestare la corrosione medesima. Questo proposi e propongo ora. Insorsero vivi ostacoli per entrambi i lavori. Si oppose al primo l’Eminentissimo Vescovo Carrara, perché credette inutile il taglio degli alberi, su consiglio di un suo perito. Poi in seguito il Porporato  su consiglio del Segretario  permise che il taglio fosse compiuto. Non così avvenne per le palificazioni  per cui non si trovò la somma necessaria.

Invano gli interessati a questa corrosione del terreno . i padri Conventuali della Madonna del Cassero con i loro orti, e la chiesa  nei pressi del ponte Romano, interpellati non sono interessati alla Riparazione, sono interessati invece i confratelli della Congregazione del Cassero, che peò non hanno fondi essendo poverissima la loro Compagnia. Resta però il problema del Ponte  le cui riparazioni spettano alla Comunità le cui casse sono Esauste. In tali circostante è giaciuto finora questo affare, che ora risorge con il memoriale diretto al Camerlengo che gira questa riparazione alla Congregazione delle Acque.  Il più economico riparo  è quello di fare due staccionate di pali  lunghe  40 palmi e 100 palmi romani indicati nel disegno con le lettere CD l’officio del primo è quello di deviare il corso del fiume dalla sponda destra Il secondo Pennello serve per allontanare ancora di piuì la corrente dalla sponda corrosa e dalle mura della Chiesa e dalle Ali del Ponte e di dirigerla nel mezzo   e sotto l’Arco del Ponte. Tali Pennelli saranno realizzati in legno di castagno, perché fare un muro richiede troppa spesa. La loro costruzione si formerà a due fila di travi distanti una dall’altra palmi 4 , battute profondamente con il battipalo a Capra, ed inclinate verso la sponda con un angolo di 20 gradi di inclinazione dalla perpendicolare, ossia di due palmi ogni dieci palmi  di altezza vedi figura nella sezione del fiume con lettera E. Segue descrizione dettagliata delle opere…. Tra cui la cassa da riempiere con sassi e fascine e si metteranno anche delle catene indicate con lettera GG. L’altezza dei pali sarà legata ad un successivo rilievo per verificare l’altezza dell’acqua in quel punto.

Questo per difendere il ponte Romano costruito al tempo di Papa Paolo V.

Tale opera si deve anche completare con la rimozione degli alberi che sono nel fiume ed impediscono il corso dell’acqua … inoltre si avrà la cura  di piantare alberi di Albuccio  nella parte dei Penelli alle lettere LL MM.  a difesa della sponda destra e  delle Fabbriche.

Tanto umilmente sottopongo alla Congregazione delle Acque

Li 7 Settembre 1789  

firmato Andrea Vici  Architetto.

Vici resta famoso per i suoi interventi alla Cascata

Vedi anche 

http://www.narnia.it/lanificio.html

Martinelli

Alberti

Vici Narni

http://www.narnia.it/pontenuovo.html


http://www.narnia.it/formina.html

http://www.narnia.it/guida/augusto.htm

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Stroncone

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