
Abbiamo poi letto i racconti tratti da un testo di viaggio del 1769
Viaggiatori di passaggio nelle osterie di Vigne- James Forrester 1769
viaggio del pittore Irlandese James Forrester "A tour in Italy",
edizione anastatica e traduzione del diario di viaggio di James
Forrester, 1787. L'11 giugno 1769, all'età di trentanove anni,
James Forrester, un pittore irlandese trasferitosi a Roma nel 1755,
intraprese il suo Petit Tour, visitando, nel corso di diciotto giorni,
lo Stato Pontificio.

Il
diario di questo viaggio è stato curato e pubblicato, dopo la
sua morte, nel 1787 dal pittore George Robertson, uno dei suoi compagni
di viaggio. G"Verso mezzanotte lasciammo questo posto (Borghetto) e
alle sei del mattino arrivammo a una locanda molto ordinata e
confortevole, chiamata Vigne di Narni. Qui prendemmo la nostra
colazione, riposammo e pranzammo per tre paoli ciascuno; fummo trattati
bene e le nostre spese complessive ammontarono a due corone e cinque
paoli...

Abbiamo
stabilito che il quadro di Schimmer rappresenta ponte Sanguinaro come
era nel 1839 sia dal paesaggio che è da sfondo al quadro che dai
reperti ancora visibili.
Il punto di vista è quello che i viaggiatori vedevano appena finita la salita che porta a Narni .

Un
pezzo di storia....oggi mi sono immaginato gli antichi romani in
marcia, e i viaggiatori del Grand Tour che dopo aver mangiato in una
osteria di Vigne devono affrontare la salita dopo ponte sanguinaro.
Magari con il raddoppio dei cavalli e un pezzo di strada a piedi per
scavallare la salita..magari fermandosi in cima per disegnare ponte e
panorama....
Mettendo insieme questi pezzi e le immagini collegate si puo’
dire con buona approssimazione che le tre documentazioni sono
collegate e dai disegni si vede anche che la stele era proprio appena
passato ponte Sanguinaro ed era di grandi dimensioni. Alta quasi quanto
il ponte . come si vede nei disegni.

attualmente una stela ricorda la variante Tiberina effettuata dall'Anas intorno al 1939

Paysage d’Italie, Narni (Italian Landscape, Narni)
Il nome di ponteSaguinaro

scaturisce da Varie ricerche

nel 253 dopo Cristo l'imperatore romano Emiliano viene ucciso nei pressi di un ponte ... A Narni....
Cristiano L. Kustermann storie di Narnia...

Grazie a Marco Cuccuini ....

notare la scritta
Pont Sanguinaire ou fut tuè L'Emp. Emilien.........en 253.
Titolo : Umbria, Etruria, Latium, Magna Graecia et
Sicilia antiqua. Dressées par ordre du Roi pour l'éducation de Monseigneur le Dauphin par M. de Laborde,...
Autore : La Borde, Jean-Benjamin de (1734-1794). Fonction indéterminée
Editore : Didot fils ainé et Jombert cadet (Paris)
Data di edizione : 1786

Anche Giovanni Eroli
ne parla nella sua miscellanea.

Ed ancora altri testi confermano questa ipotesi.

ed ancora

Ponte
Sanguinaro.... altre attinenze ci potrebbero essere con .... Tacito
Historiae - Liber III
(Capitoli:58,60,63 due volte,67,78,79)
Siamo intorno al 69 Dopo Cristo. Siamo nelle ultime fasi che porteranno
al potere T. Flavio Vespasiano , in lotta con Vitellio . Tacito
racconta nelle sue Historiae gli eventi e la città di Narnia
è più volte menzionata, più che altro come
riferimento geografico, non si parla mai dell'atteggiamento dei suoi
cittadini verso l'una o l'altra parte.

I fatti possono riassumersi così:
Vitellio stabilisce due capisaldi , a Narnia ed in Campania , come
estremi baluardi della difesa di Roma, lasciando nel più
settentrionale una parte delle sue forze sotto i prefetti del pretorio,
mentre ormai i flaviani occupavano Meuania (Bevagna) e le nevi
rendevano difficile il passaggio sugli Appennini. Le truppe di
Vespasiano avevano stabilito il campo a Carsulae , Antonio Primo che li
comandava , prevedeva la possibilità di giungere senza lotta
alla resa delle truppe di Vitellio che presidiavano il passaggio della
Flaminia a Narnia , ad appena dieci miglia di distanza. Antonio ,
diplomatico nel contenere i suoi e conciliante verso gli avversari,
mirava insieme ad ottenere la resa dei vitelliani , ormai inferiori di
numero ed a evitare di dover forzare la posizione chiave a Narnia.

Debellato il piccolo presidio di Interamna ( Terni con circa 400
cavalieri), era cominciato progressivamente lo sfaldamento delle forze
Vitelliane , definitivamente abbattute alla notizia della morte di
Fabio Valente. L'armata di Vitellio si indusse alla fine , a discendere
nel piano davanti a Narnia , mentre le legioni Flaviane erano schierate
lungo la Flaminia. "L'esercito Flaviano pronto ed armato come a
battaglia, si era disposto ai lati della via in schiere serrate.
Vennerò così accolti nel mezzo i Vitelliani; e una volta
circondati li arringò con clemenza Primo Antonio; ebbero ordine
di fermarsi parte a Narnia e parte a Terni".

In pratica Tacito stesso collega la caduta del presidio di Narnia con
la sconfitta definitiva di Vitellio che il 18 dicembre , abbandona
l'impero. Narnia quindi come ultimo baluardo della difesa di Roma. e
Magari le truppe erano schierate anche a ponte Sanguinaro ..
Molte altre storie si raccontano
dai Briganti

Fabrizio Serantoni ci racconta che :
I vecchi di Santurbano raccontavano che a ponte sanguinaro venivano
fatte tante rapine da parte del brigante Gasperone. Tante persone
venivano uccise e questo brigante si rifugiava a monte perello dove
nascondeva li il bottino so questo perché tutti andavano a
zappare sul posto per cercare l'oro nascosto questa e la versione che
so io di quel posto.

Luca Paccara
A
me è venuto in mente questo episodio tratto da "Buonasera
compare", però non so se sia avvenuto proprio verso ponte
sanguinaro. Nella deposizione del testimone si parlava di una
località chiamata "Renaro" ma in realtà la parola non
è di facile lettura,
dovrebbe essere Renaro una località chiamata così ancora oggi. Venendo da Narni si trova poco prima di Poggiolo.
Il testo diceva cosi' :
Sono Rinaldi Giulio del fu Tommaso, di anni 36, celibe, falegname, nato
in Costacciaro presso Perugia, domiciliato in Calvi. Purtroppo io fui
spettatore del tragico avvenimento nel quale restò vittima il
messo Cesare Pecchioli. Richiesto da lui di condurlo insieme al signor
Tommaso Ciancherini da Calvi a Narni, partimmo tutti e tre da quel
paese colla vettura guidata da me e tirata da un cavallo. Giunti al
sito denominato Runaro distante circa quattro miglia da Calvi e dove la
strada viene in salita ed è fiancheggiata da una folta selva,
tre malfattori armati di fucile a doppia canna e col viso coperto da
fazzoletti in modo da non potersi riconoscere, uscirono da quella selva
e sbarrando la strada coi fucili spianati contro di me, mi imposero di
fermare la vettura, nel tempo stesso che altri tre pure armati di
fucile spianarono dal greppo della strada i loro fucili contro i due
individui sopradetti, ed esplodendo consecutivamente due colpi resero
cadavere il Pecchioli. Quei malfattori, appena fermata la vettura, mi
fecero discendere dalla medesima e pormi in ginocchio per terra col
capo chino finché i loro compagni non s’impossessarono
delle somme agognate provenienti dalla riscossione delle tasse operata
in Calvi. Ciò raccontai sin d’allora al signor Pretore di
Narni, aggiungendo che anch’io fui depredato del portabagagli,
nel quale ritenevo la somma di Lire 45. Non sono in grado di
riconoscere alcuno di quei malfattori.
Ponte Sanguinario, che i narnesi chiamano “Sanguinaro”.
Un
ponte che compare in diversi racconti trasmessi di padre in figlio.
Racconti che non collimano. Secondo alcuni il ponte fu chiamato
Sanguinario perché su di esso ebbe luogo una battaglia tra
Romani e Barbari: una battaglia tanto cruenta che l’acqua del
torrente sorto il ponte divenne rossa per il sangue dei morti e dei
feriti. I Barbari comunque furono sconfitti e respinti.
Per
altri, invece, la storia è un’altra: i barbari in marcia
verso Roma a Ponte Sanguinario incontrarono San Giovenale, oggi
protettore di Narni, e domandarono a lui quanto era distante Roma.
“Uh – rispose questi – sta così lontano che io
che ne vengo per arrivare fin qui ho consumato sette paia di sandali di
ferro”.

Al che – recita la leggenda – tra i barbari
ci fu chi decise di tornare indietro. Altri invece insistevano per
continuare verso Roma, fino a che litigarono e si scontrarono tra di
loro, uccidendosi l’un l’altro. Col sangue che
arrossò l’acqua del torrente. La variante più
accreditata è comunque quella secondo cui _ con la
storiella delle sette paia di calzari di ferro consumati _ San
Giovenale salvò dai barbari Narni e non Roma.
i Santi di Narni che ci difesero dalle orde dei Barbari,
Vigne il paese delle locande
si ringraziano per le informazioni
Favetta Michele
Di Deodato Stefano
Sulle
osterie si trovano diversi documenti come quelli che ora riportiamo .

"HOSTARIE DELLE VIGNIE" ANNO 1660

A Vigne sono rappresentate ben cinque Osterie
(n.61,62,63,64,65) tutte collocate sul lato destro della via Flaminia
(per chi viene da Narni).

Al numero 59 si legge di un edificio chiamato Casaccia e al 60 una
seconda casa (entrambi sul lato sinistro).
E' segnalato anche Ponte Sanguinaro.

Nei dintorni sono disegnati i castelli di Borgaria, Gualdo, San Vito e
la città di Otricoli.
Sul retro della pianta sono presenti gli stemmi di papa Alessandro VII
Chigi Barberini, del presidente delle strade Corsini e dei maestri di
strade Domenico Iacovacci e Giacinto Del Bufalo.

Viaggiatori
di passaggio nelle osterie di Vigne- James Forrester 1769
viaggio
del pittore Irlandese James Forrester "A tour in Italy",
edizione anastatica e traduzione del diario di viaggio di James
Forrester, 1787. L'11 giugno 1769, all'età di trentanove
anni, James Forrester, un pittore irlandese trasferitosi a Roma nel
1755, intraprese il suo Petit Tour, visitando, nel corso di diciotto
giorni, lo Stato Pontificio. Il diario di questo viaggio è
stato curato e pubblicato, dopo la sua morte, nel 1787 dal pittore
George Robertson, uno dei suoi compagni di viaggio. G"Verso mezzanotte
lasciammo questo posto (Borghetto) e alle sei del mattino arrivammo a
una locanda molto ordinata e confortevole, chiamata Vigne di Narni. Qui
prendemmo la nostra colazione, riposammo e pranzammo per tre paoli
ciascuno; fummo trattati bene e le nostre spese complessive ammontarono
a due corone e cinque paoli... "

Il
viaggio continua poi verso Narni.
_____________________________
Nel 2019, in occasione dei 250 anni dal viaggio del pittore Irlandese
James Forrester nel centro Italia, è stata pubblicata da
Vittorio e Roswitha Di Martino, una ricerca sui luoghi da lui visitati
e frequentati. Tra questi c'è anche Vigne dove il pittore ha
soggiornato per qualche ora. Dalle loro ricerche nel catasto
Gregoriano, risultavano esserci quattro locande ma non sappiamo in
quale di queste James Forrester abbia mangiato. Tuttavia avendo segnato
tutto sul suo diario di viaggio (poi pubblicato) sicuramente ha avuto
un bel ricordo del nostro bel paesello!!!
Se siete interessati qui trovate il libro completo:
Per leggere il libro
in inglese
Per approfondimenti vedere
http://www.narnia.it/leonori.html