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Progetto
 “l’Acqua nella Memoria”


Le Università delle tre età di Narni ed Amelia, in questo periodo di blocco forzato dei corsi in presenza, hanno pensato di portare avanti varie iniziative on line. Tra queste ha riscosso particolare successo il progetto “l’acqua nella memoria”.
Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i giovani e meno giovani,  sulla importanza delle risorse idriche, e sulla fortuna che molti di noi hanno di avere l’acqua a disposizione. In molte parti del mondo ancora oggi questo è un miraggio e solo fino a un secolo fa l’acqua  corrente non era ancora nelle nostre case. Noi siamo l’ultima generazione che può ricordare come si viveva in mancanza di questo servizio essenziale, come ci si organizzava nella vita quotidiana e nei lavori che ne richiedevano l’uso. Le Unitre di Narni ed Amelia, grazie ai loro iscritti, stanno rispondendo per ricostruire insieme una memoria comune per far rivivere esperienze vitali per il nostro territorio.
Tutto è nato da delle passeggiate culturali lungo il fiume Nera, alla scoperta delle nostre radici, infatti la parola Narni deriva dal sanscrito “Nahar” che è la radice per indicare l’acqua che scorre, e la nostra terra è da sempre ricca di acqua. L’Umbria verde deve proprio all’acqua il suo colore, generatore di vita e fonte di energia.
 

Per approfondimenti vedere
https://www.facebook.com/hashtag/unitrenarni
http://www.narnia.it/guida/fontane.htm

Per vedere le immagini in pdf

 

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 alleghiamo alcune risposte ricevute:

Cerca la fontana 

Premesso che solo fino a un secolo fa l’acqua non era ancora nelle nostre case, noi siamo l’ultima generazione che può ricordare questi fatti. Magari possiamo aiutare qualche persona più anziana di noi a scrivere i suoi racconti o cercare nella nostra memoria i ricordi di gioventù. 

Risposte

Guadamello, al casale avevamo una fontana a circa 200 mt dove andavamo a prelevarla con le brocche, nell'anno 69/70 dalla fontana della CEA, tramite una pompa ad immersione abbiamo portato l'acqua in casa. Il casale era distante dal paese di Guadamello dove si trovava una bella fontana dove le donne potevano anche lavare i panni.

Taizzano  avevano delle fontane nel paese in vari punti dove anche loro andavano a prenderla, una era la fontana dell’Entratoro, a Taizzano hanno avuto l'acqua in casa dal 69/70 quella dell'acquedotto comunale ancora in essere sulla strada di S. Angelo.

Schifanoia, Itieli, Altrocanto, Castelvecchio.  Ricordo anch'io il tempo in cui non c'erano acquedotti nelle frazioni specialmente in queste dove si trovavano solo fontane e qualche fosso.

Castello di Frattuccia a  Guardea( nel comune di Amelia). Una nonnina nata il 1927 ci racconta che vi erano  tre fontane, una fontana per lavare, una per gli animali e  una fontanella per l’acqua da bere. Poi si sposta alla Quercia  66 anni fa( nel 1954),  andavano a prendere l’acqua alla fontana con le brocche,  al  fontanile che stava lungo la strada, da poco restaurato. Poi negli anni sessanta si sposta a Cigliano dove costruiscono la casa, ma per l’acqua dovevano utilizzare i fusti vuoti della benzina, e per lavare le lenzuola si andava al fosso. Poi finalmente arrivò l’acqua nelle case .

Schifanoia inviato materiale e foto con immagini di varie fontane della zona di Schifanoia, castrecchio e madonna della Predella. Fontana di Santa Pudenziana ed altra fontana di Collenibbio.

Fontana di San Nicolò due belle foto con antica lapide del fontanile della famiglia Mancinelli Pietro 1861 ora è coperto dai rovi e senza marmi.

Ci sono anche fontanili del 1600,  la  fontana delle Valli a Cardano, ci rimanda a ricordi legati a quei luoghi con il fontanile con lo stemma dei marchesi Eroli e poi del Comune , questo racconto ha scatenato tanti commenti anche relativa alla chiesetta delle valli ora in abbandono. Parlando anche della fontana di Cardano alimentata dall’acquedotto della Formina.

Da Itieli   ci ha mandato delle belle foto dei fontanili tra Itieli e l’altrocanto, con varie fontane come la Fontana dei Mori  e la fontana di Orlando. Segnalando anche molte altre interessanti curiosità nella zona di Sant’Antonio e di Crepafico.

Narni Centro. Dove andavano a lavare i panni le donne ? Ricordo tre lavatoi , uno vicino alle suore di S. Anna , uno davanti alla parrucchiera Canali, l’altro verso S. Margherita. Non ricordo però nessuno che conoscessi che lavava i panni al lavatoio, non so dire quindi se fossero ancora in uso. Dove si andava a prendere l’acqua(fontane o alle fontanelle pubbliche)? Ricordo che sotto gli Scolopi c’era una fontana da cui veniva acqua freschissima , era situata dietro il pilastro centrale che divide le due arcate, in estate quando io ero molto piccola, a mezzogiorno mio fratello e mia cugina andavano lì a riempire un bottiglione, poi a casa una parte veniva messa in una bottiglia, dove venivano versate in successione due bustine magiche che trasformavano l’acqua semplice in acqua frizzante, per mia fortuna l’altro litro restava al naturale, ancora oggi non bevo acqua frizzante. In campagna conoscevi qualcuno che non aveva l’acqua in casa? Si , io trascorrevo i mesi estivi a Poggio o leggilo a Villa S.  Maria, nella casa dei nostri amici c’era il bagno, ma la maggior parte dei bambini con cui giocavo, non lo avevano ed usavano la stalla per i loro bisogni.

 La "Fontana dell' Acqua Rossa, lungo la strada che dalle Rocche di Vasciano sale, ad angolo retto, verso ovest. Alimentata da acqua sorgiva, la fonte è a tre abbeveratoi progettati a misura di animale. Per bovini ed equini la vasca più alta, per suini ed ovini quella intermedia, per i cuccioli di piccola taglia quella più piccola e più in basso.Tra terre rosse, affioramenti calcarei con qualche presenza fossile di ammoniti e nautili (180-150 milioni di anni) e argille scistose, il sentiero, prossimo al territorio narnese, ternano e reatino, giunge al pianoro del Colle Ventatoio alle falde del San Pancrazio. Qui è sito un monumento con lapide e nomi a memoria di una tragica esecuzione perpetrata in questa bellissima solitudine paesaggistica a conclusione della seconda guerra mondiale.

ALLA SCOPERTA DELLE FONTANE

Corriere articolo

 

Piacere, siamo le fontane! Vogliamo farci conoscere meglio, perciò…seguiteci in questo singolare percorso!

Siamo a S. Girolamo, uno dei giardini pubblici della cittadina.

Avviamoci verso la Flaminia, attraversiamola e subito di fronte possiamo ammirare LA FONTANA DI S.GIROLAMO :

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"Sono nata a Narni dopo la prima

guerra mondiale probabilmente quando

venne realizzato il parco delle

Rimembranze.

Sono fatta prevalentemente di mattoni

rossi e vivo appoggiata ad una parete; al

centro della mia nicchia potete notare

un mascherone con lunghi baffi, che

contornano la bocca dalla quale esce

l’acqua. Questa viene raccolta in un

contenitore a conchiglia per traboccare

poi in una vasca adornata, al centro, da

 

un leone. Ai lati della mia nicchia

potete notare due porte che

probabilmente servivano per la mia

manutenzione".

 

Incamminiamoci verso il centro,superata la Porta Ternana, a pochi metri troviamo LA FONTANA DEL MORO

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Mi chiamo Fontana del Moro.

Sono nata nel XVI secolo e

sono situata lungo la via Flaminia.

Sono di tipo a nicchia con pianta circolare.

Il mio parapetto è di pietra concia ,mentre il muro sulla facciata è fatto di mattoni di colore grigio.

L’interno è rifinito con sassi e mattoni .

Dalla bocca del Moro fuoriusciva l’acqua che si raccoglieva in un contenitore a forma di conchiglia per poi convogliare nella vasca principale.

La volta del mio nicchione è in mattoni e forma un quarto di sfera. Il mio fondale è in cocciopesto.

 

Continuiamo la nostra passeggiata fino a piazza Garibadi dove ammiriamo la fontana omonima.

 

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 Io sono la Fontana di Piazza Garibaldi, la più misteriosa, perché non ho destato l’interesse degli storici. Spero che qualcuno si interessi finalmente a me e faccia qualche ricerca nei documenti dell’archivio!!!

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Risalgo al XV secolo. Sono una fontana a pianta poligonale, formata da otto specchi realizzati con mattoncini; esternamente sono abbellita da contenitori a forma di conchiglia, dove si possono ravvisare i segni dei secchi con i quali si attingeva l’acqua. Al centro è visibile una colonna di bronzo terminante con una coppa. Questa, al di sotto dell’orlo, è ornata da dieci teste di animale felino con funzione di cannella e intercalate da stemmi con il grifo alato. Durante uno scavo in Piazza Garibaldi sono stati ritrovati dei quadrilateri in marmo: erano i miei specchi, nascosti dai Narnesi per sottrarli ai Lanzichenecchi

Adesso che non corro più il rischio di essere saccheggiata, desidererei riprendermi i miei specchi e l’antica funzione di arredo ambientale .

  

 

Proseguendo la Flaminia, all’uscita di Porta Romana, a sinistra, troviamo questa  FONTANA :

 

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Mi chiamo fontana di Porta Romana


Vivo all’esterno dell’attuale porta .

Io,come tutte le fontane posizionate fuori dalle

porte, servivo per abbeverare cavalli, buoi e

pecore, per questo motivo sono

poco profonda e ho una forma rettangolare.

Sono stata realizzata in travertino

 

Dopo pochi metri, lasciamo la Flaminia per girare a sinistra. Percorriamo la strada fino ad incontrare la fonte di Feronia.

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 "Io sono la fonte di Feronia, abito a Narni in  via Portecchia e sono la fontana più antica. La mia acqua proviene dalla sorgente,che  nasce a vocabolo Caprile e giunge fino a me attraverso un antico acquedotto murato in  profondità.

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Sono dedicata alla dea Feronia, divinità  Umbro Sabina che personificava la primavera, adorata dagli Etruschi e molto amata dai Narnesi.

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Attraversiamo la strada , oltrepassiamo l’arco del duomo e percorriamo via Garibaldi fino ad arrivare a Piazza dei Priori.

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"Sono la fontana dei Priori, mi trovo in fondo alla piazza, dopo il Palazzo Comunale

Sono nata nel 1303 ad opera di Marcuccio di Todi e Giovanni di Marco; tutto questo appare in un’iscrizione che, come un nastro, corre al centro della mia coppa.

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Avevo il compito di abbellire la piazzetta di San Salvato al posto dell’omonima chiesa .

Nel 1999 mi hanno fatto un "trattamento estetico",cioè un restauro. Mi considero la fontana più bella e la più importante perché rappresento il simbolo di Narni e della sua grandezza.

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Sono a pianta poligonale, composta da venti specchiature in mandorlato rossigno: un marmo rosato con ammoniti. Tra uno specchio e l’altro ci sono delle colonnine in marmo bianco. Poggio su uno zoccolo, anche esso in marmo bianco. Al mio interno possiedo una ruota da macina dove è fissato un blocco di travertino sul quale è inserito un fusto di bronzo, sovrastato da una tazza, anch’essa di bronzo. Questa, al di sotto dell’orlo, è ornata da sei teste di animale felino con funzione di cannella e intercalate da sei stemmi con il grifo alato. Proprio sotto l’attacco della tazza si notano quattro cannelle ancora a testa di animale: tre figure di leone ed una di toro.

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Durante le feste natalizie, dentro la mia vasca, viene allestito un presepe realizzato in terracotta. Le persone che lo ammirano, spesso fanno beneficenza gettando monete, devolute all’ "Associazione per la Ricerca sul Cancro". Nonostante la mia età, faccio ancora del bene!!!"

 

Imbocchiamo via Mazzini fino a Piazza Alberti e proseguiamo per i Giardini di S. Bernardo dove possiamo ammirare LA FONTANA che porta il loro nome.

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 "Mi chiamo fontana dei Giardini di San Bernardo.

Sono nata  dal pozzo del convento ,ma vivo nei giardini

che portano il mio nome.

Sono stata realizzata in travertino,e ho la forma di un poligono.

Ogni mio lato forma uno specchio incorniciato,che si allarga

scendendo verso la base, formando una cornice a dentelli.

Vivo addossata ad una parete, sulla quale è appeso lo stemma del comune di Narni, il Grifo". 

 Torniamo a Piazza Alberti, giriamo a sinistra e percorriamo tutta via Mazzini;

pozzo di piazza Galeotto Marzio.

Serviva per il complesso del Beata Lucia  che aveva un pozzo anche interno.


 proseguiamo per via  Marcellina.

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All’incrocio con via Gattamelata troviamo un piccolo slargo dove è situata LA  FONTANA DEL TROJO.

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"Mi chiamo fontana del Trojo, sono nata nel XV

secolo. Sono una fontana a pianta poligonale.

Avevo una tazza in bronzo che fu fusa nel 1782.

per realizzare il campanone della torre del comune

In seguito fui ricostruita dal cardinale Aldobrandini.

Fontana del Pescetto

Vieni a trovarci........

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Vigne di Narni

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