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Relazione 1924

Umbria elettrica

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Energia Idroelettrica in Umbria

Aldo Netti 1924

Terni costruì fin dal 1880 il canale Nerino, derivante 27 metri cubi di acqua dal Nera per alimentare la grandiosa fabbrica d’armi , il lanificio Gruber ed il Jutificio Centurini, mentre la ferriera ed i forni Fusori utilizzavano energie dei canali propri. Così a Terni si stabilì la grande industria.

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Nel 1884,1885 e 1886 sorse quasi per incanto la mole dei numerosi edifici della grandiosa Acciaieria. L’esempio dato dalle Acciajerie , di derivare direttamente acqua dalla cascata delle Marmore non poteva rimanere isolato. Fin dal 1895 l’inG. Bartolomeo Bartoli , cui si devono i maggiori impianti idroelettrici costruiti nel Nera e nel Velino, presentò al municipio di Terni un progetto per la sistemazione delle acque di Terni , con il quale si proponeva di derivare dal Velino , allora ancora vergine di concessioni, ben 33 metri d’acqua , cio’ la portata del velino in tempi di Magra e la costruzione di un impianto elettrico con tre centrali di 100 mila cavalli di energia. Progetto certamente ardito dal punto di vista finanziario perché proponeva oltre 10 milioni di lire di investimenti. Ma il risparmio è grande in considerazione del costo del Carbone che era destinato poi a salire di molto. Nel 1807 in Svizzera si è prodotto il Carburo di Calcio, ottenuto in forni appositi alle altissime temperature dell’arco voltaico. A Roma si costituisce una società per l’acquisto e lo sfruttamento dei brevetti relativi. Questa società ottiene dalla Acciaieria di Terni 800HP di energia da derivarsi dai sifoni che attraversano il Nera a Collestatte. Sorge così il grande stabilimento del Carburo a Terni ed in breve tempo costruisce prima lo stabilimento di Papigno con le relative centrali elettriche , ove si utilizzano oltre 200 metri di caduta con 5 gruppi di macchine elettriche Ganz di 3000 Hp ciascuno; poi l’Officina della Cervara con 5 gruppi di 2000 HP e due da 1000.

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In seguito si costruisce la grande Centrale che è la più potente d’Italia e forse d’Europa ( la centrale di Galleto ) la centrale ha 4 gruppi della potenza ciascuno di 10 mila cavalli ad alta caduta e pressione derivati dal Velino , ha poi due gruppi da 10 mila Hp ciascuno a bassa pressione (utilizzando un salto di soli 30 metri) derivati dal fiume Nera. Inoltre nello stabilimento del Carburo a Collestatte è stato installato un gruppo di 15 mila cavalli.

Il Carburo ha quindi istallati complessivamente ai piedi della cascata delle marmore macchine per circa 100 mila Cavalli . Ma nojn è solo il Carburo ad utilizzare la Cascata si è visto che l’Acciaieria fino dal 1886 aveva condotto 5 metri cubi di acqua fino allo stabilimento di Terni. Ma altri enti utilizzarono tale caduta . I municipi di Terni, Spoleto, Rieti vollero costruire le relative centrali elettriche. E le Acciaierie da poco vanno a costruire un’altra centrale di 15 mila cavalli da utilizzare per le ore di punta. Ma l’attività come costruttore di centrali del Carburo di Calcio , infatti a Narni

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Tra Recentino e Nera Montoro ha costruito una grande centrale con tre gruppi elettrici di 6000Hp per un totale di 20 mila cavalli . Questa centrale iniziata nel 1909 terminò nel 1915 , proprio in tempo per dare le sue energie alla guerra. La Carburo nel 1909 era in sovraproduzione con i suoi prodotti , ma fortunatamente la società Anglo romana ha bisogno di energia e dopo aver utilizzato per Roma l’energia della caduta di Tivoli a 25 Km. Decide di prendere l’energia dalle Marmore a 85 Km. Da Roma. E stipula un contratto di 30 mila cavalli con le officine Carburo a Terni . I lavori delle cabine e delle linee si costruirono fino dal 1910. Da quel periodo Roma disponeva di circa 50 mila cavalli di energia idroelettrica. Ma Terni non voleva che le sue forze fossero utilizzate altrove e l’Umbria voleva assicurata l’Energia Necessaria al suo sviluppo industriale e commerciale e stipula nel 1911 una opzione per avere riservate parte dell’energia . Si è giunti quindi agli anni 1913-14 . Vediamo a questo punto quale era la situazione anche di Toscana ed alta Umbria.

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La società Toscana di elettricità distribuiva energia elettrica per luce a Firenze con centrale elettrica a Vapore , la società elettrica mineraria del Valdarno aveva una centrale che utilizzava gli sfridi di lavorazione delle miniere per produrre energia elettrica a basso costo Ma la richiesta di energia iniziò a salire in toscana e le miniere per produrre maggiore energia iniziarono a dover bruciare pezzi grandi di lignite buona e non scarti, quindi i costi energetici iniziarono a salire

In quel periodo chi vi sta parlando andava considerando che la linea migliore per portare energia tra Umbria e toscano non era passare per Terni spoleto perugia Chiusi, ma era piu’ conveniente seguire la ferrovia da Montoro a Orte orvieto chiusi. Quindi prsntaio il mio progetto a dottor Magrini Capo della società Toscana, dopo lunghe trattative si venne ad un accordo tra la società Volsinea e la Valdarno e la Umbra , previo acquisto direttamente dalla Volsinea di energia dalla Carburo di 10 mila KWATT o 15 mila cavalli e l’impegno di trasportarli fino a Chiusi, dove la Valdarno avrebbe acquistato l’energia per trasportarla in Toscana. per sette anni fino a 4500 KW e la Umbra da chiusi avrebbe acquistato energia per Perugia per 7 anni fino a 2500 Kwatt.

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Siamo nel 1914 e per qui tempi tale energia sembrava anche troppa da utilizzare. Siglati tali accordi si iniziò subito la preparazione tecnica per la linea e le cabine . La Guerra scoppiata ad Agosto 1914 non rallentò i lavori di costruzioni delle linee di distribuzione , cosi’ nel settembre 1915 quando il carbone era salito a 150 lire a tonnellata fu lanciata la corrente sulle linee da Montoro a Chiusi, che alimentò Firenze , Perugia e tutti gli altri paesi di Toscana e Umbria. Noi portammo l’energia a circa 300 Km. Cosa eccezionale per quei tempi.

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Inoltre aumentarono subito le richieste di energia e i primi prudenziali valori furono presto insufficienti, e permisero di sfruttare a pieno le linee fortunatamente sovra-dimenzionate , tanto che ora su di esse passano oltre 30 mila cavalli di energia.

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Inoltre tali linee si congiungono con quelle del nord fino alle Alpi creando una rete nazionale di trasporto di energia.

Con grande beneficio per la nazione che risparmio ogni anno rispetto al carbone preso dall’estero oltre 60 milioni di lire.

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Il lago di Piediluco è un grande serbatoi che fa utilizzare al meglio l’energia e creare una o due centrali moderne che utilizzino tutto il salto , chiudendo le altre piccole centrali porterebbe grandi benefici inoltre si possono utilizzare le acque del salto e del Turano creando dighe artificiali.

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L’Umbria investendo 150 milioni potrà a breve produrre oltre un miliardo di KW ore.

L’Umbria questa magnifica regione non sarà piu’ nominata solo per i suoi tesori artistici , ma quale generatrice di potenti forze elettriche , che intensificheranno lo sviluppo industriale della Toscana e di tutta l’Italia Centrale. L’umbria a cui il forte elce da il verde, che sfida i rigori dell’inverno e il caldo torrido dell’estate, rimanendo sempre verde. Simbolo di una speranza che non tramonta, di una fede salda nell’avvenire della Regione nostra, cui noi intendiamo di coadiuvare per compiere intero il nostro dovere di cittadini e di Deputati.

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L’umbria Idroelettrica conferenza letta:

alla Camera di Commercio di Firenze, alla Associazione Commerciale industriale di Roma al padiglione umbro della Fiera Campionaria di Milano.

Foligno 1924

 

 

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